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Teramo

Roseto, regolamento del terzo settore: bocciata la mozione

Rosaria Ciancaione: "la maggioranza prosegue con il suo modus operandi"

Roseto. “La proposta di delibera per rendere trasparente il processo che regola i rapporti tra il Comune e gli enti del terzo settore, esordisce la consigliera Rosaria Ciancaione, capogruppo dei Liberi Progressisti, “ è stata bocciata dalla maggioranza nel consiglio del 28 aprile scorso”.

“Con me”, prosegue la consigliera, “ ha votato a favore il Consigliere PD Sabatino Di Girolamo mentre nella maggioranza si è astenuta la consigliera Simona Di Felice, evidenziando una divisione che dovrebbe far riflettere molto.

Il regolamento, prevedeva, tra l’altro, il coinvolgimento attivo nella scrittura delle regole di tutti gli Enti del Terzo Settore iscritti al RUNTS, aventi sede legale a Roseto, nel pieno rispetto della ratio della riforma.
In pratica all’adozione del regolamento in consiglio, maggioranza, minoranza e Enti del Terzo settore si sarebbero seduti a un tavolo per poter esaminare, integrare, modificare o, semplicemente, condividere il testo definitivo da approvare entro brevissimo tempo.
Invece, cosa ha fatto il Sindaco Nugnes, visibilmente alterato, tanto da parlarmi addosso durante l’intervento, ha annunciato che la proposta sarebbe stata bocciata affermando, oltretutto, che non ne sarebbe previsto l’obbligo dal Codice.

Peccato che la necessità di un regolamento sia prevista dall’art. 55 del D. Lgs. n. 117/2017, laddove è richiamato espressamente il rispetto dei principi in materia di procedimento amministrativo, oltre che nel D.M. n. 72/2021, il quale prevede, si, la possibilità agli Enti di fare un nuovo regolamento o integrare quello esistente dei contributi, ma, anche che l’individuazione degli enti del Terzo Settore da coinvolgere nel partenariato debba avvenire attraverso procedimenti di cui all’art. 12 della L. 241/1990.
Il richiamo normativo che stabilisce l’obbligo di predeterminare criteri e modalità, cui le amministrazioni devono attenersi nell’emanazione dei singoli bandi è, quindi, puntuale e non eventuale, così come, peraltro, riportato nella proposta di delibera.

In conclusione, se non c’è regolamento, non c’è la necessaria trasparenza e, quindi, non possono esserci co-programmazione, co-progettazione e accreditamento né risorse economiche e/o beni mobili/ immobili da assegnare e, ciò che dispiace, al di là di ogni considerazione, è che chi ne fa le spese, purtroppo, sono gli enti del terzo settore, i nostri volontari ed anche le tante associazioni meritevoli di sostegno che soffrono della poca considerazione del Comune”.

 

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