Parcheggio della stazione a Roseto: “Tariffe salate e mani legate”
Per Fratelli d'Italia il Comune "rinuncia a governare"

Roseto. “A poco meno di un mese dalle foto in posa e dalle parole solenni seguite all’incontro tra il sindaco Nugnes e i vertici di FS Sistemi Urbani, si scopre l’amara verità sull’accordo riguardante il parcheggio della stazione: nessuna svolta, nessun vantaggio concreto per la città, solo un cambio di gestione che ha portato con sé nuove tariffe più pesanti e zero strumenti di controllo per l’Amministrazione comunale”.
A dirlo il circolo di Fratelli d’Italia.
“Si era detto che l’area sarebbe rimasta a uso pubblico, eppure i cittadini da oggi dovranno fare i conti con tariffe che partono da 1 euro l’ora e arrivano a 60 euro al mese, in una zona strategica dove fino a ieri le soste brevi e frequenti consentivano una vitale rotazione utile a negozi, uffici, famiglie, pendolari. Non era un’area marginale, era il parcheggio più frequentato di Roseto, il vero snodo tra centro e stazione, tra mobilità e vita quotidiana”.
“A differenza di quanto si prova a raccontare, il Comune non ha semplicemente scelto di “non acquistare”. Ha rinunciato consapevolmente a un diritto di prelazione su un’area strategica, cedendo di fatto a FS Park la piena libertà di gestione sulle tariffe, sulla tipologia di abbonamenti e sulla possibilità futura di alienare il bene, senza che Roseto possa più dire nulla”.
“L’amministrazione continua a minimizzare, ad accusare di voler fare polemica chiunque sollevi dubbi, ma le carte parlano chiaro: non c’è alcuna clausola che vincoli il gestore a tutelare i cittadini o a contenere i costi e chi governa almeno dovrebbe sapere cos’ha firmato, prima di vantarsene in conferenza stampa”.
Fratelli d’Italia, “nel rispetto del proprio ruolo e dei cittadini che rappresenta, chiede che si faccia immediatamente chiarezza in consiglio comunale, soprattutto con numeri e documentazione sulla menzionata analisi della “non convenienza economica” a esercitare l’opzione d’acquisto dell’area. Serve una lettura approfondita e trasparente degli atti, non propaganda. Perché quando la politica abdica al proprio compito di tutela dell’interesse pubblico, a pagarne le conseguenze sono sempre i cittadini.
E a questo punto, più che proclami servirebbe un bagno d’umiltà, perché chi amministra senza conoscere fino in fondo gli effetti delle proprie scelte, non può chiedere fiducia, può solo sperare che i cittadini non se ne accorgano. Ma Roseto, per fortuna, ha memoria lunga”, conclude il gruppo politico.