
Sant’Omero. Il Comitato Civico per la tutela dell’ospedale Val Vibrata ha diffuso una nota nella quale respinge le accuse ricevute, in questi giorni, sul piano mediatico, dalla dirigenza della Asl, del coordinamento provinciale di Fratelli d’Italia e dalla consigliera regionale Marilena Rossi.
Il Comitato respinge con decisione le accuse di disinformazione e strumentalizzazione politica, “che ritiene tanto infondate quanto pretestuose. Teniamo a precisare che non ha mai parlato di chiusura del reparto di Ostetricia-Ginecologia, quanto piuttosto di un suo declassamento, da UOC ad UOS, come è nei fatti.
Declassamento che -questo si- potrebbe mettere a repentaglio la qualità assistenziale e le prospettive sul suo futuro.
Per quanto riguarda poi l’accusa di strumentalizzazione politica, la verità, ben documentata e costantemente portata all’attenzione dei cittadini, è che il Comitato agisce in piena autonomia, con l’unico obiettivo di difendere l’ospedale Val Vibrata e con esso il principio – oggi sempre più fragile – di una sanità pubblica accessibile, universale, di qualità e libera da influenze indebite, da qualsiasi parte esse provengano.
Particolarmente discutibile – e oggetto di seria riflessione pubblica – è la posizione della dirigenza ASL, che da organismo tecnico-istituzionale pare aver oltrepassato il proprio mandato, sovrapponendosi all’azione di una parte politica e contribuendo fattivamente alla sua narrazione.
Tale condotta, a nostro parere, meriterebbe una censura formale, trattandosi di un ruolo che dovrebbe restare neutrale, tecnico, al servizio dell’interesse pubblico e non della propaganda.
Un esempio eclatante è la vicenda, tuttora senza spiegazioni plausibili, della revoca in 48 ore dell’Atto Aziendale, con la correzione di parti che prevedevano la trasformazione di alcune UOSD in UOS nei tre ospedali periferici.
Revoca che – secondo fonti attendibili – sarebbe avvenuta su pressioni esterne, provenienti dal sindaco di Giulianova e da rappresentanti locali di Fratelli d’Italia, al di fuori di qualsiasi percorso istituzionale legittimo.
Se confermata, tale interferenza politica nella gestione amministrativa rappresenterebbe una grave lesione del principio di separazione tra indirizzo politico e gestione tecnica, cardine della governance pubblica.
Di fronte a questa offensiva mediatica – simile agli striduli del gufo nel bosco – il Comitato ribadisce con forza che la sua unica finalità è la tutela del presidio ospedaliero Val Vibrata e, con esso, della salute pubblica nel territorio.
Rifiutiamo l’accusa, tanto assurda quanto offensiva, di contribuire alla “mobilità passiva” o di scoraggiare i cittadini.
Semmai, è l’incertezza prodotta da scelte poco trasparenti e da un’assenza di visione organica da parte di Regione e ASL a minare la fiducia dei cittadini.
Il Comitato ha sempre sostenuto e continuerà a sostenere con rispetto e gratitudine il lavoro degli operatori sanitari, che ogni giorno si impegnano in condizioni difficili, spesso senza il necessario supporto strutturale e organizzativo.
Nei prossimi mesi, il Comitato proseguirà con le sue attività, come il canto del grillo: continuo, preciso, resistente.
Continueremo, ad esempio, a chiedere la revoca della delibera che sopprime la UOC di Ostetricia-Ginecologia; così come l’adeguamento del personale di reparti e servizi, a cominciare da quello -essenziale- del Pronto Soccorso.
Sappiamo che la partita sarà lunga e difficile, ma non disperiamo di vincerla.
Convinti che la verità – quando è fondata, documentata e condivisa – non ha bisogno di alzare la voce: basta farla ascoltare”.