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Teramo

Evento musicale a Castrogno con i ragazzi di Rurabilandia e Roppoppò FOTO

Iniziativa voluta dall'artista per creare momenti di integrazione con i detenuti

Emozione grande e speciale  questa mattina per i 12 ragazzi che frequentano il centro diurno della fattoria sociale Rurabilandia e che si sono recati nella Casa Circondariale di Castrogno a Teramo, accompagnati dallo staff, dalla presidente della ASP 2 Giulia Palestini, dal direttore di Rurabilandia Luciano Filiani e dallo psicologo della struttura Domenico Meloni.

 

I ragazzi hanno proposto un evento musicale unico nel suo genere, frutto della collaborazione con i detenuti del carcere, e l’associazione L’Abruzzo verso il Mondo.

Il progetto, ideato da Franco Palumbo, in arte Roppoppò, e intitolato Historia in omnium positum 2.0, è nato con l’obiettivo di creare momenti di integrazione e condivisione attraverso la musica, coinvolgendo persone che vivono condizioni sociali svantaggiate. Durante il concerto i detenuti hanno suonato strumenti percussivi e chitarra, accompagnati dai cori dei ragazzi di Rurabilandia. Inoltre, Marilena del centro diurno ha presentato una breve recita, arricchendo l’incontro con una performance teatrale.

La proposta musicale ha previsto brani della tradizione popolare, ritmati e allegri, e composizioni più antiche e meno conosciute, fino a canzoni d’autore e racconti narrativi, in un percorso che ha valorizzato cultura, socialità e rispetto. L’evento è stato possibile grazie al sostegno della Fondazione Tercas, alla disponibilità e collaborazione della direttrice del carcere di Castrogno, Lucia Avvantaggiato, e all’associazione L’Abruzzo verso il Mondo.

“C’è chi nasce per sbaglio, chi nasce sbagliato, e chi semplicemente sbaglia – ha detto la Presidente della ASP 2 di Teramo, Giulia Palestini, – ma la vita, in fondo, è proprio questo: la possibilità di sbagliare per imparare a non farlo più. Ma noi oggi non siamo qui per sbaglio. Siamo qui di proposito. Siamo qui per incontrarci, per riconoscerci, per suonarcela e cantarcela, insieme. Siamo uno sbaglio inclusivo, uno sbaglio che si ripete. Siamo una bella recidiva, perché non è la prima volta che ci cerchiamo e ci incontriamo. E ogni volta, qualcosa resta. Sta nella vostra e nella nostra sensibilità quell’attrazione che unisce le nostre diversità, quel filo invisibile che ci lega e ci rende un po’ meno soli. Oggi rinnoviamo una tradizione che si era un po’ persa nel tempo: circa vent’anni fa siamo venuti qui, in questo stesso luogo, a recitare e a cantare per voi, per i detenuti della sezione maschile e femminile. Siamo stati ricambiati con impegno, con il vostro aiuto nella raccolta delle olive, per produrre l’olio della solidarietà, e con la vostra forza nel ripulire a fondo le nostre cucine. A fare da mediatore tra quei momenti passati e questo presente, oggi come allora, direttamente dalla notte dei serpenti, c’è lui: il famoso cantastorie Roppoppò, presenza viva, voce libera, musicista che non ha mai smesso di camminare accanto alle diversità. E allora grazie. Grazie a Roppoppò, sempre solidale, e grazie alla Direttrice di questo istituto Lucia Avvantaggiato per averci regalato ancora una volta la possibilità di incrociare le nostre e le vostre abilità, e, cosa ancora più preziosa, la possibilità di emozionarci insieme fino alle lacrime”.

“Ringrazio sentitamente tutti coloro che hanno reso possibile questa mattinata – dichiara Roppoppò – e in particolare i miei collaboratori: Fabio Tona, Romolo Panico, Camillo Di Pietro, Valentina Di Sabatino, Stefano Petraccia e il fonico Guerino Giovannini. Una esperienza unica che spero si possa ripetere in futuro”.

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