Comitato per la tutela dell’ospedale di Sant’Omero: in un documento le valutazioni delle direzione Asl

Sant’Omero. In occasione della valutazione periodica della Direzione ASL, il Comitato per la tutela dell’Ospedale Val Vibrata e della Sanità Pubblica ritiene doveroso esprimere un giudizio sull’attività gestionale dell’ospedale di Sant’Omero negli ultimi anni.
Non una valutazione tecnica sugli obiettivi assegnati dalla Regione – che sarebbe auspicabile venissero resi pubblici per trasparenza e democraticità – ma una riflessione concreta su come la Direzione abbia affrontato, o in alcuni casi aggravato, le criticità strutturali e organizzative dell’ospedale.
Criticità strutturali. Il Comitato segnala questioni rimaste irrisolte:
• Utilizzo degli spazi ex Covid: tuttora vuoti, potrebbero accogliere l’OBI (Osservazione Breve Intensiva), oggi confinata in ambienti inadeguati e promiscui accanto al Pronto Soccorso, dove spesso i pazienti sostano oltre le 24 ore per mancanza di posti letto nei reparti.
È necessario che anche i sindaci del territorio prendano diretta consapevolezza di questa condizione.
• Sostituzione dell’impianto UTA (Unità Trattamento Aria) nelle sale operatorie: richiesta da oltre un decennio, continua a essere rinviata nonostante la sua importanza per la sicurezza e la prevenzione delle infezioni ospedaliere.
• Sportello CUP nella “palazzina rosa”: manca ancora un punto di prenotazione dedicato in un edificio dove si concentra gran parte dell’attività ambulatoriale.
Gestione del personale e reparti. Particolarmente negativa la gestione della UOC di Ostetricia e Ginecologia, soppressa in un clima di incertezza e comunicazione istituzionale poco rispettosa verso operatori e utenza.
Altrettanto discutibile la campagna di manifesti celebrativi dai toni propagandistici, poco consoni a un servizio pubblico sanitario.
Ancora più grave è la situazione della Medicina Interna, reparto cardine per un ospedale di base come quello di Sant’Omero.
Negli ultimi anni la Direzione ha mostrato scarsa capacità gestionale e pianificatoria:
• dopo le dimissioni del direttore, la scelta di affidare l’incarico “a scavalco” ad un dirigente proveniente da un altro ospedale ha privato il reparto di una guida stabile e radicata nel contesto locale;
• il concorso già bandito non è mai stato espletato, poiché l’azienda ha preferito stipulare una convenzione con l’Università dell’Aquila, la cui efficacia andrebbe puntualmente giudicata,anche alla luce della successiva uscita del docente universitario, che ha infine riportato il reparto in una situazione di precarietà gestionale;
• a ciò si aggiungono dimissioni, pensionamenti e trasferimenti di medici mai compensati, che hanno portato il reparto a operare in condizioni di emergenza cronica, con pesanti ripercussioni sull’assistenza ai pazienti e sul carico di lavoro del personale rimasto.
Tutto ciò delinea un quadro di disattenzione e mancata programmazione che rischia di compromettere la tenuta complessiva dell’ospedale.
Conclusioni. Alla luce di quanto esposto, il Comitato esprime un giudizio profondamente negativo sull’operato della Direzione ASL.
Non si riscontrano segni concreti di una strategia di rilancio, né attenzione alle esigenze di un presidio che rappresenta un punto di riferimento essenziale per la popolazione vibratiana ed in baluardo essenziale per limitare la mobilità passiva verso le Marche.
Il Comitato auspica un cambio netto nella guida e nella visione gestionale dell’Azienda Sanitaria, affinché l’Ospedale Val Vibrata possa tornare a garantire dignità, efficienza e fiducia nel servizio pubblico.



