
Teramo. “La Regione, dopo che l’artigianato ancora aspetta il rifinanziamento della bottega scuola dal 2008, ora vuole penalizzare il settore dell’agricoltura non rifinanziando la riduzione dell’importo del gasolio agricolo, il problema siccità, il sostegno sulla lingua blu e altre agevolazioni”. A scriverlo in una nota è la Confartigianato Teramo.
“Siamo in una situazione tragica per due settori trainanti l’economia regionale che, nel passato, hanno contribuito in modo determinante ai risultati economici della nostra regione.
Da sempre siamo stati penalizzati dal costo eccessivo della sanità regionale che oltre spendere più di quanto a disposizione (oltre 100 milioni) ed in tanti anni ha raggiunto o superato quasi l’80% del bilancio regionale.
E’ ora di aumentare i controlli in questo settore, sia per i costi di acquisto dei medicinali sia per le attrezzature. Sono milioni di euro che se fossero destinati ad altri settori (artigianato e agricoltura), si otterrebbero dei risultati eccezionali sia sul numero delle imprese attive sia, conseguentemente, sul numero degli occupati.
L’artigianato sta morendo, l’eliminazione della scuola di avviamento professionale ha dato il colpo di grazia. All’epoca la maestra elementare faceva una prima selezione, suggerendo ai genitori di ragazzi portati allo studio di iscriverli alla scuola media, oppure di iscriverlo alla scuola di avviamento professionale. Oggi i giovani non vanno più ad apprendere i mestieri artigiani mentre la bottega-scuola, per tanti anni, ha invogliato gli artigiani ad assumerne, perché nel primo anno tutte le spese venivano sostenute dalla Regione Abruzzo, invogliando quindi ciascuna componente”.