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Pescara

Ripartono a Spoltore gli scavi archeologici

Nell'area Le Fornaci di Santa Teresa

L’area Le Fornaci di Santa Teresa di Spoltore in via Saline, sede di un insediamento agricolo e produttivo in epoca romana, tornerà ad essere oggetto di scavi archeologici.

 

La zona, diventata nel 2022 proprietà comunale, è già stata al centro di importanti campagne di scavo: assieme ad una serie di reperti, alcuni dei quali attualmente nel Deposito Archeologico Provinciale della Soprintendenza ABAP Chieti-Pescara nel Comune di Spoltore, sono state rintracciate alcune aree dell’antico impianto produttivo. L’area è soggetta a vincolo archeologico dal 2019, con decreto della Commissione Regionale per il Patrimonio Culturale dell’Abruzzo dell’allora Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

“Fare in modo che gli scavi ripartano” spiega il consigliere comunale Cinzia Berardinelli “è sempre stato il primo degli obiettivi che hanno spinto il Comune a diventare proprietario dell’area. Parliamo di uno dei siti archeologici più importanti per quanto riguarda la costa abruzzese, e per tutelarlo al meglio è stata anche firmata una convenzione con Soprintendenza e Università.”

Le prime campagne di scavo in via Saline risalgono agli anni 2000 e 2001, dirette dal funzionario archeologo Andrea Staffa per conto della allora Soprintendenza Archeologica dell’Abruzzo con il contribuito logistico e finanziario dell’amministrazione comunale e della Fondazione Pescarabruzzo. Grazie al lavoro dei volontari dell’Archeoclub d’Italia (sede di Pescara) è stato possibile portare avanti lo scavo di una prima parte del complesso produttivo, che comprende anche due fornaci, riferibili cronologicamente al II-III secolo d.C., coperte provvisoriamente da una bassa tettoia di protezione. Durante la campagna di scavi del 2001 è stata rinvenuta, a un paio di metri dalla fornace più piccola, una tomba dell’Età Eneolitica (databile nella seconda metà del IV millennio a.C.): al suo interno lo scheletro di uomo, morto intorno ai trent’anni, e una coppia di vasi a corredo. La tomba, complessivamente in ottimo stato di conservazione, è stata integralmente asportata e restaurata. Attualmente è esposta al Museo Universitario Ud’A di Chieti.

Dal 2008 e fino al 2012, nell’area delle fornaci, sono state eseguite campagne annuali di scavo dalla cattedra di Archeologia Classica dell’Università d’Annunzio di Chieti-Pescara, diretta da Olivia Menozzi, grazie alla concessione di scavo dell’allora Ministero per i Beni e le Attività Culturali e a un protocollo d’intesa tra Comune, Università e Soprintendenza. La superficie di scavo è stata ampliata portando alla luce una più vasta area archeologica pertinente una serie di zone produttive complementari alle fornaci stesse. Da quest’anno, dopo un lungo periodo di interruzione dovuta a questioni burocratiche, in accordo con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Chieti e Pescara, Funzionario Archeologo Anna Dionisio, e con il Comune di Spoltore, Sindaco Chiara Trulli, tramite Concessione triennale del Ministero della Cultura, l’Università Gabriele d’Annunzio riprenderà le campagne di scavo e studio sul sito, sotto la guida del Direttore di scavo Patrizia Staffilani e del Direttore scientifico Maria Cristina Mancini del Centro CAAM dell’Università diretto da Olivia Menozzi.

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