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Pescara

Prosegue il pre-esercizio per la filovia tra Pescara e Montesilvano: “Ennesimo rinvio”

Pescara. “Doveva essere il giorno della verità, quello che avrebbe segnato la fine del periodo di pre-esercizio e l’avvio del filobus, e invece ci siamo ritrovati di fronte all’ennesimo rinvio, all’ennesimo annuncio disatteso, all’ennesimo elenco di problemi che certificano, ancora una volta, l’assoluta insostenibilità di questo progetto”.

Questo il commento della consigliera regionale M5S, Erika Alessandrini, e del consigliere comunale M5S, Paolo Sola, all’indomani del rinvio della fine della fase di ‘pre-esercizio’ del filobus che dovrà collegare Pescara e Montesilvano.

“Dopo venti giorni di simulazioni sulla Strada Parco – accusano Alessandrini e Sola – TUA si trova costretta a tirare le somme di un fallimento annunciato: tempi di percorrenza ben lontani da quelli previsti, con corse che durano mediamente 29 minuti già con il solo 50% delle fermate; mezzi costantemente in avaria (due su sei fermi in officina e altri trainati dai mezzi di soccorso), batterie di scarsa tenuta che impediscono il regolare completamento del tragitto, capolinea non a norma, e l’impossibilità di garantire la frequenza di una corsa ogni dieci minuti promessa dal programma operativo propinato dai vertici TUA e di Regione Abruzzo”.

“Come se non bastasse”, proseguono, “si moltiplicano gli ostacoli lungo il tracciato: automobili in sosta, ciclisti e pedoni costretti ad attraversare o percorrere la carreggiata vista l’impraticabilità della propria corsia, segno evidente di un’infrastruttura calata in modo forzato e illogico dentro un corridoio verde ciclopedonale, oggi deturpato da interventi raffazzonati e chilometri di recinzione metallica. Una soluzione imposta a forza, che priva i cittadini di un bene comune e crea conflitti continui tra utenti della strada, mettendo a rischio la sicurezza”.

E adesso anche i sindaci di Pescara e Montesilvano ammettono implicitamente il problema – sottolineano i pentastellati – costretti a schierare le polizie locali per garantire il transito dei mezzi, come se il progetto potesse vivere solo sotto tutela speciale. Ma finiti i pattugliamenti, chi garantirà che il tracciato sia davvero praticabile? Quello che emerge con chiarezza – proseguono Alessandrini e Sola – è che non ci sono le condizioni minime per parlare di un servizio di trasporto sicuro, ancor prima che di un trasporto rapido di massa. Mancano i mezzi funzionanti, manca la velocità promessa, manca la sicurezza. Quella che doveva essere la simulazione del servizio vero e proprio, si è scontrata con la realtà di un progetto fallimentare, che sopravvive solo grazie alla testardaggine di un’intera classe politica e dirigente miope e distante dalla realtà, pronta a sprecare denaro pubblico e a sacrificare un corridoio verde urbano in nome di un’opera inutile e dannosa”.

“Come Movimento 5 Stelle, insieme al Comitato Strada Parco Bene Comune, continuiamo a denunciare questo teatrino stucchevole di annunci e smentite, portato avanti da TUA e avallato dalla destra locale e regionale, che continua a inseguire la chimera di un ‘sistema di trasporto rapido’ che resta solo sulla carta e nell’immaginario di chi lo sostiene, mentre sulle spalle dei cittadini restano solo costi e disagi”.

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