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Abruzzo

Manutenzione dei dispositivi protesici: la Regione ricorda che gli interventi sono a carico delle Asl

Abruzzo. La Regione, già nella delibera di giunta 547 dello scorso agosto, aveva disciplinato manutenzione, riparazione o sostituzione di componenti dei dispositivi protesici.

“Ai sensi del richiamato Allegato 12 Dpcm Lea, art. 3 comma 2, sono compresi tra i servizi da assicurare a carico del Servizio Sanitario Nazionale anche la manutenzione, la riparazione o la sostituzione di componenti dei dispositivi protesici”.

E’ quanto riportato nel provvedimento, a dimostrazione che questi servizi erano stati già regolamentati nel provvedimento che introduce il nuovo nomenclatore per le prestazioni di assistenza protesica.
“Le accuse sui disservizi sollevate dalla Cgil e dall’Associazione Carrozzine Determinate – sottolinea l’assessore alla Salute, Nicoletta Verì – che comunque sono state prese immediatamente in carico dai nostri uffici, non trovano riscontro in alcuna segnalazione formale al Dipartimento Sanità, né da parte degli utenti, né da parte delle Asl”.
Dalle verifiche condotte dagli Uffici del Dipartimento, è emerso che il problema sarebbe nato dalla mancanza di uno specifico codice ministeriale identificativo di questa tipologia di servizi, che avrebbero spinto la Asl a considerarli come non rimborsabili, nonostante la successiva delibera regionale specificasse esattamente il contrario e la stessa fosse stata seguita da una nota esplicativa alle Asl a firma del dirigente del competente Servizio proprio del Dipartimento Sanità.

Non solo. Già lo scorso anno, con un’altra delibera di giunta (la 769, ndc) era stato approvato un disciplinare che regolamenta puntualmente tutto il percorso assistenziale in materia di protesica ed attività di controllo di competenza delle Asl, dettando tempi e modi per ogni tipologia di istanza del paziente, dalla prescrizione all’autorizzazione alla fornitura, dai rinnovi alla consegna, fino ad arrivare al collaudo e al follow up.

“Prendiamo atto – continua l’assessore – della differente interpretazione data dalla Asl che, obbligata a rispondere al bisogno di salute del paziente, prima di rigettare la richiesta avrebbe dovuto fare ricorso ad altri strumenti, come l’acquisizione di preventivi da fornitori esterni o dalla ditta di riciclo scelta con procedura di gara. Nei prossimi giorni convocheremo le associazioni, le direzioni di tutte le aziende sanitarie e i responsabili aziendali della protesica per chiarire e verificare tutti i passaggi amministrativi e concordare eventuali ulteriori iniziative, perché il nostro impegno è quello di proteggere i pazienti, soprattutto i più fragili.

Un impegno che in questi anni abbiamo dimostrato nei fatti in più occasioni e condiviso sempre con Carrozzine Determinate: a partire dalla vaccinazione Covid estesa ai caregiver, alla semplificazione delle procedure per la sostituzione dei presidi e degli ausili, fino agli investimenti per aumentare la platea dei destinatari dei progetti sulla vita indipendente e sul sostegno agli assistenti familiari dei disabili gravi”.
Sullo stesso fronte, però, in altre Asl vanno registrati anche i buoni risultati del progetto che punta al riciclo di componenti di dispositivi non più utilizzate.

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