
Pescara. Il tema delle misure restrittive sulla movida — con la cosiddetta ordinanza Cenerentola — resta al centro del dibattito politico pescarese, e nel prossimo Consiglio Comunale approderà in aula con la mozione depositata dal Movimento 5 Stelle che punta a “ristabilire equità nei confronti delle attività commerciali penalizzate da limitazioni orarie e restrizioni”.
“Le ordinanze restrittive volute dalla Giunta Masci continuano a colpire esercenti e attività commerciali, prima nella zona di Piazza Muzii e ora nel centro storico, limitate nell’utilizzo degli spazi esterni e gravate da prescrizioni stringenti senza alcuna forma di compensazione. Per questo come Movimento 5 Stelle – commenta il capogruppo Paolo Sola – abbiamo già depositato una mozione per chiedere di introdurre misure di equità nei confronti degli esercenti costretti a pagare per un servizio che, di fatto, non possono utilizzare a pieno. Le ordinanze n. 31/2025 e n. 153/2025 impongono infatti, tra le altre cose, una riduzione drastica dell’uso del suolo pubblico dopo la mezzanotte, ma il Comune continua a pretendere il pagamento pieno del canone, calcolato su 24 ore e versato in anticipo – prosegue Paolo Sola – con un’impostazione totalmente iniqua, che scarica sugli esercenti i costi di decisioni amministrative che non dipendono da loro e che colpiscono indistintamente anche chi ha sempre rispettato tutte le regole”.
La mozione presentata dal M5S chiede, quindi, alla Giunta di attivarsi per prevedere rimborsi o crediti compensativi per le attività che hanno già pagato l’occupazione del suolo pubblico per periodi ora colpiti dalle limitazioni orarie; calcolare l’occupazione del suolo pubblico su base oraria e non giornaliera durante la vigenza delle ordinanze, in modo da far pagare solo le ore effettivamente utilizzabili; istituire un meccanismo stabile di rimodulazione del canone ogni volta che il Comune impone restrizioni all’utilizzo degli spazi esterni.
“Non è accettabile che chi lavora correttamente e nel rispetto delle regole debba subire un doppio danno da queste misure – spiega Sola – da una parte quello di essere limitato nell’esercizio della propria attività, e dall’altro quello di dover pagare (per giunta in anticipo) un canone pieno per spazi che non possono usare, mentre l’Amministrazione continua a rispondere sempre e soltanto con divieti e limitazioni che non risolvono i problemi di vivibilità dei quartieri in questione. Questa mozione vuole ristabilire un principio semplice: se il Comune impone dei limiti, allora deve assumersi la responsabilità di compensare chi ne subisce le conseguenze economiche. Le istituzioni non possono chiedere soldi per un servizio non reso”.
La proposta del M5S sarà discussa nel prossimo Consiglio Comunale.
“Ci auguriamo – conclude Paolo Sola – che la maggioranza dimostri finalmente senso di responsabilità verso un settore che rappresenta un presidio economico e sociale fondamentale per la città, e di comprendere almeno in parte le difficoltà che questa misura sta creando a centinaia di attività commerciali”.



