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Pescara

Arretrati Tari per pagare le spese di manutenzione a Pescara: “Violati i vincoli della Corte di Conti”

Pescara.  Approderà domani al Consiglio comunale di Pescara l’ultima variazione di bilancio che prevede, tra le altre voci, l’iscrizione di circa 400mila euro di arretrati TARI e 150mila euro di relative sanzioni tra le entrate generali del Comune, destinate a finanziare spese come le manutenzioni ordinarie.

Una scelta che il Movimento 5 Stelle definisce ”gravemente scorretta e in contrasto con la normativa vigente”, oltre che con la più recente Delibera 13 del 2025 della Corte dei Conti.

“È un fatto gravissimo – denuncia il capogruppo M5S Paolo Sola – perché quegli introiti, anche se riscossi in ritardo o relativi ad annualità pregresse, restano per legge vincolati al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti e non possono essere usati per coprire altre spese comunali. Lo dice chiaramente la Corte dei Conti, che ha ribadito come sanzioni e interessi TARI debbano contribuire esclusivamente ad ammortizzare i costi del servizio, non a finanziare manutenzioni o capitoli generici del bilancio”.

Il Movimento 5 Stelle ha quindi presentato una questione pregiudiziale chiedendo di sospendere la discussione della delibera “fino a quando gli uffici non avranno riformulato correttamente la variazione di bilancio nel rispetto del vincolo di destinazione delle entrate TARI, utilizzando quelle somme per alleggerire l’imposta che, da quest’anno, ha gravato sui cittadini per quasi 600 mila euro in più rispetto al passato”.

“Il paradosso – continua Sola – è che mentre i cittadini si vedono recapitare bollette sempre più salate, con un servizio di raccolta porta a porta disastroso e fonte di disagi quotidiani, il Comune utilizza i proventi delle sanzioni e degli arretrati per tappare altri buchi. Un doppio schiaffo ai pescaresi, che pagano di più senza ricevere nulla in cambio e vedono svanire anche le risorse che dovrebbero servire a migliorare la raccolta, la pulizia e la qualità del servizio”.

Il capogruppo pentastellato ribadisce infine che “la corretta destinazione delle somme derivanti dalla TARI è non solo un obbligo contabile, ma anche una questione di trasparenza e giustizia nei confronti dei cittadini. “Il principio è semplice: chi paga la TARI finanzia il servizio di raccolta rifiuti, non l’asfalto, le potature o qualche altro cantiere infinito come quelli che stanno strangolando la città. Ogni euro indebitamente spostato altrove è un euro sottratto alla qualità del servizio e alla riduzione delle tariffe. Ed è inaccettabile – conclude Paolo Sola – che dopo anni di aumenti, promesse mancate e un sistema di raccolta inefficiente imposto dall’alto, l’amministrazione Masci utilizzi persino i proventi di questa tassa come un bancomat per coprire altre inefficienze”.

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