
Chieti. Il sistema sanitario sta attraversando una trasformazione profonda e agli infermieri non viene più chiesto soltanto di garantire l’assistenza clinica. Sempre di più, sono chiamati a diventare manager di processi complessi, a produrre ricerca scientifica e a definire nuovi modelli organizzativi per rispondere alle sfide della sanità futura.
Di questa evoluzione, che sposta l’asse della professione verso la dirigenza e il management, si è discusso nel convegno nazionale “Infermieristica e futuro: evoluzione, sfide, opportunità”. L’evento è stato organizzato dall’Ordine delle professioni infermieristiche (Opi) della provincia di Chieti e dalla Società italiana di dirigenza e management infermieristico (Sidmi). L’incontro si è tenuto nella Sala Congressi “Cascella” della Camera di Commercio di Chieti.
I lavori sono stati aperti dal presidente dell’Opi Chieti, il professor Giancarlo Cicolini, che ha sottolineato come l’Ordine consideri «fondamentale la sinergia con le società scientifiche» per la valorizzazione della professione. Con lui, il presidente nazionale Sidmi, Bruno Cavaliere, e Serenella Mennilli, componente del direttivo nazionale Sidmi.
Una sinergia estesa anche alle istituzioni sanitarie locali, data la rilevanza del confronto sottolineata dalla presenza dei vertici dell’Azienda sanitaria locale Lanciano Vasto Chieti. Hanno portato i saluti istituzionali il direttore generale, Mauro Palmieri, il direttore amministrativo, Beatrice Borghese, e il direttore medico dell’ospedale di Chieti, Manuela Di Virgilio.
Al centro del dibattito c’è stata la necessità di preparare una nuova classe di dirigenti infermieristici, capaci non solo di applicare protocolli, ma di contribuire a scriverli e guidare l’innovazione. L’obiettivo è formare figure dirigenziali in grado di muoversi nel “nuovo assetto del sistema salute”.
La loro presenza ha reso ancora più concreto l’appello, emerso con forza dai lavori, a «investire con decisione nella dirigenza infermieristica». Un settore che, ha aggiunto Cicolini, rappresenta «un investimento imprescindibile per la qualità, l’efficienza e l’innovazione del sistema sanitario».
La giornata di studi, che ha visto interventi di esperti del settore come Maurizio Di Renzo, Daniela Tartaglini, Valentina Simonetti, Gabriella Facchinetti e Graziella Costamagna, non è stata solo un’occasione di aggiornamento. È stata un momento importante per definire il contributo di figure professionali che, «in molte altre regioni italiane, rappresentano da tempo una realtà consolidata e strategica per l’organizzazione dei servizi sanitari».



