
Le Associazioni Insieme per Silvia SCN2A e Cromosoma della Felicità denunciano con fermezza una situazione gravissima che colpisce gli alunni con disabilità del Comune di Villamagna.
Il Comune ha ridotto drasticamente le ore di assistenza educativa scolastica a bambini che necessitano di un supporto costante durante le ore di scuola.
Un caso emblematico ci è stato segnalato da una famiglia: una bambina con disabilità gravissima frequentante la scuola di Villamagna ha subito un taglio drastico delle ore di assistenza. Senza l’assistente educativa, la bambina non può essere seguita nemmeno nelle attività di base, compresa la gestione dei bisogni primari. Questo compromette il suo benessere e le impedisce di ricevere il giusto supporto a scuola, provocando una regressione nel percorso educativo previsto dal PEI per il mancato raggiungimento degli obiettivi.
Abbiamo immediatamente inviato una nota urgente all’Assessore alle Politiche Sociali e Istruzione della Regione Abruzzo, Roberto Santangelo, che sappiamo sensibile e attento a queste tematiche, e al Comune di Villamagna il 30 settembre. Il Comune, insieme all’Unione dei Comuni, ha piena responsabilità nel garantire l’assistenza educativa: di fatto, non poteva tagliare il servizio. Questa responsabilità è condivisa tra i Comuni e le Unioni di Comuni, che dovrebbero collaborare per garantire l’inclusione scolastica degli studenti con disabilità.
I diritti dei bambini con disabilità non possono essere sospesi per mancanza di fondi.
Quando le risorse non ci sono, le istituzioni devono attivarsi, non cancellare l’assistenza. Giustificare i tagli con motivazioni di bilancio è un comportamento grave, offensivo e inaccettabile. I diritti delle persone con disabilità, sanciti dalla Costituzione, dalla Legge 104/1992 e dalla Convenzione ONU, inoltre valgono a tutte le età e in ogni grado di istruzione non esiste un’età in cui si possa sospendere l’inclusione.
“È intollerabile che un’amministrazione pubblica dichiari di non poter garantire i diritti dei bambini per mancanza di fondi. La Costituzione, la Legge 104 e la Convenzione ONU parlano chiaro: i diritti vengono prima dei bilanci. Le istituzioni devono trovare soluzioni.
La scuola è iniziata a settembre e siamo ormai a inizio novembre: vogliamo una soluzione immediata. Tale condotta è umiliante per la bambina e per la famiglia.”
Prendiamo atto della convocazione del tavolo tecnico fissato per il 28 ottobre, ma sottolineiamo che l’obiettivo resta uno solo: il ripristino totale delle ore di assistenza educativa previste nei PEI. Qualsiasi soluzione parziale o temporanea sarebbe inaccettabile, perché i diritti dei bambini con disabilità non possono essere oggetto di trattativa o di compromesso al ribasso. Siamo ormai a inizio novembre, mentre la scuola è iniziata a settembre: due mesi di ritardo hanno già inciso pesantemente sul diritto allo studio e sull’inclusione scolastica.
“Ogni giorno senza assistenza è un giorno sottratto alla crescita e alla dignità dei nostri figli. Non tolleriamo che i diritti dei bambini vengano trattati come numeri di bilancio”.



