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Abruzzo

Sanità, Verì: dall’opposizione numeri a casaccio sui conti

Abruzzo. Puntuali, come ogni anno in questo periodo (che dura di solito fino a novembre, alla seduta del tavolo di monitoraggio), le opposizioni a corto di argomenti non trovano di meglio da fare che discettare sui conti della sanità, lanciandosi in ipotesi fantasiose che non hanno alcun riscontro nella realtà per un semplice motivo: il disavanzo non può essere quantificato, perché i bilanci delle Asl saranno approvati solo a primavera 2026 e soprattutto non è stata ancora definita la quota di fondo sanitario nazionale che spetta all’Abruzzo”.

 

A parlare è l’assessora alla Salute, Nicoletta Verì, replicando all’ennesima polemica scatenata dall’opposizione dopo la diffusione di un documento interno della Regione datato 11 agosto, in cui figurava una proiezione a chiudere il 2025 tra i 110 e i 120 milioni di euro di disavanzo.
“Tutto quello che viene diffuso oggi è quindi una semplice ipotesi – spiega in una nota – che lascia il tempo che trova e che cambia di giorno in giorno: vorrei solo ricordare che nel 2022, le minoranze urlarono in Consiglio regionale che avevamo un deficit di oltre 200 milioni di euro.

Peccato che, al momento dell’approvazione, quel numero era invece zero”.
Tornando a parlare del documento interno che è stato diffuso la Verì precisa che “di quel tipo di documenti ne circolano a decine, perché parte del normale lavoro di monitoraggio che gli uffici del Dipartimento fanno quotidianamente sulla base dei dati reali di bilancio che periodicamente le Asl caricano sui sistemi telematici”.

“E dirò di più: in questi mesi – sottolinea – ne sono circolati altri con numeri anche peggiori. Questo per dire che si tratta di proiezioni, non di numeri reali, che sono ben diversi. Al 31 agosto, ad esempio, valutando i dati reali comunicati dalle Asl, il disavanzo oscilla tra gli 85 e i 98 milioni. Anche questo numero, però, è provvisorio, perché non conoscendo la quota di fondo sanitario e il valore della produzione delle aziende sanitarie (quest’ultimo, infatti, viene valorizzato sempre dopo la fine dell’anno di riferimento), non è possibile avere un quadro certo. Senza conoscere i valori positivi di bilancio non si può calcolare il disavanzo e questo lo sa qualunque studente di ragioneria al primo anno”.

 

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