
Abruzzo. “La Regione Abruzzo continua a ignorare la voce dei territori e dei sindaci che rappresentano i presìdi fondamentali della nostra comunità.
È per questo che porterò il caso del cosiddetto Click Day e delle esclusioni dai finanziamenti regionali in Commissione Vigilanza, convocando in audizione i primi cittadini che ancora attendono risposte concrete da parte della Giunta”, lo dichiara il consigliere regionale Antonio Di Marco, annunciando l’intenzione di accendere un faro sulla gestione dei bandi regionali.
“È necessaria una strategia istituzionale, forte e rappresentativa – dice – bandi sciolti, anche come l’ultimo come dell’assessore Roberto Santangelo per i fondi destinati alle aree montane, continuano a essere decisi per colmare vuoti lasciati in tanti anni di governo, senza tenere conto del grande lavoro di ascolto e proposta svolto in seno al Comitato per la Legislazione, presieduto dalla consigliera regionale Carla Mannetti , dove erano stati auditi i sindaci e raccolte istanze fondamentali sì per una revisione coerente della legge sulle aree interne in cui inseriremo anche un potenziamento delle risorse, ma utili, inoltre, ad una più proficua ripartizione dei fondi. Si parla tanto di contrasto allo spopolamento, ma poi – continua Di Marco – si promuovono iniziative frammentarie, scollegate, senza una visione strategica.
Le scelte della destra al governo della Regione, nei fatti, vanno in direzione opposta rispetto a quanto chiesto dai territori. A questo si aggiunge anche un grande stupore, per non dire sconcerto di fronte al silenzio dell’ANCI Abruzzo, che con il presidente Biondi è rimasta muta di fronte a una legge-riffa che ha tagliato fuori decine di Comuni anche importanti, come Francavilla, Penne, Torre de’ Passeri, Villa Celiera, Catignano, Spoltore, Pianella, Casalincontrada, Manoppello, Atessa, Ortona, Sulmona, Giulianova, Campli, Guardiagrele, Lama dei Peligni e tanti altri, rimasti fuori a prescindere dall’ammissibilità, perché sono penalizzati da un sistema che non premia i progetti migliori, ma chi è più veloce a cliccare, meglio se amico, visto che nel primo bando i comuni che addirittura hanno cliccato prima dei tempi, erano tutti di destra.
Non è così che si costruisce una Regione equa e solidale – sottolinea Di Marco –. La realizzazione dei progetti non può diventare una gara di velocità o un’occasione per favorire realtà amiche. Lo dimostra proprio l’annullamento del primo bando, un fatto che dovrebbe far riflettere seriamente chi governa. La Regione deve tornare a dialogare con chi amministra i territori ogni giorno, senza trasformare la programmazione in una corsa a ostacoli. Così si rischia non solo di sprecare risorse pubbliche, ma di ignorare, ancora una volta, i Comuni che rappresentano l’anima viva e resistente del nostro Abruzzo”.
				


