A Teramo quattro giornate dedicate al delicato tema della violenza assistita
Non solo donne ma anche bambini e adolescenti che vivono situazioni familiari di violenza

Teramo. Non sono solo le donne le vittime della violenza domestica: vittime sono anche i figli che assistono e vivono dentro relazioni familiari malate. Una mattinata intensa, ricca di informazione e di testimonianze: quelle di chi la violenza l’ha incontrata ed è riuscito a riprendersi una vita.
Un primo incontro, quello di oggi, che si è svolto al Parco della Scienza a Teramo e che apre il ciclo di appuntamenti territoriali che la Commissione pari opportunità della Provincia in collaborazione con le CPO Comunali svolgerà per tutto il mese di novembre.
Dalla Prefettura, alla Questura alla Regione Abruzzo, al Comune di Teramo le presenze istituzionali sono state molte, fra queste il prefetto Fabrizio Stelo, la consigliera regionale Marilena Rossi, la consigliera provinciale Maria Cristina Cianella che ha portato i saluti dell’Ente.
A catturare l’attenzione dei ragazzi presenti in sala le testimonianze di Marija Vukcevic Ex Capitana della Nazionale di calcio Femminile del Montenegro, che ha vissuto la violenza della guerra e di Silvia Di Marcantonio segnata da una esperienza personale e che ora dona una parte del ricavato dei suoi gioielli artigianali al centro antiviolenza “La Fenice”.
Il messaggio forte rivolto soprattutto agli studenti delle scuole superiori presenti in sala è stato univoco: esiste una rete antiviolenza, esistono aiuti e sostegni per chi si trova a vivere situazioni di questo genere, si può farlo in anonimato, si può essere assistiti gratuitamente.
La mattinata si è aperta con i suggestivi video realizzati dagli studenti delle superiori nell’ambito del progetto “Is this love” del Centro servizi volontariato. Il silenzio, la paura, la negazione o la rimozione possono comportare gravi problemi – comportamentali, sociali, psicologici – sia nell’immediato sia in età adulta.
Quello della “violenza assistita” è il delicato tema che quest’anno la Cpo Provinciale ha scelto per “attraversare” un mese che con la “Giornata internazionale contro la violenza di genere”, il 25, viene dedicato in maniera specifica alla prevenzione e all’informazione.
“E’ un aspetto meno indagato ma tutt’altro che secondario – ha affermato Erika Angelini, la presidente della CPO – in tanti, oggi, si stanno impegnando in maniera specifica su questo fronte perché ci sono dati ed elementi per codificare i rischi che corrono i bambini e gli adolescenti che assistono a violenze familiari. Siamo qui anche per riaffermare il valore dei Protocolli di rete sull’antiviolenza e quindi sul fatto che si tratta di situazioni che vanno affrontate con avendo gli strumenti giusti, all’interno di contesti professionali e istituzionali come lo sono i Centri riconosciuti”.
L’attenzione si è fatta partecipazione con Domenico Capanna, aquilano, una lunga esperienza di educatore e animatore sociale nella cooperativa sociale Punto Luce, coordinatore di progetti socio-educativi. Il linguaggio, i temi scelti, gli strumenti con i quali dialoga con i giovani fra approccio teatrale, musica e provocazioni.
Fra i relatori Francesca D’Atri, presidente dell’Ordine degli assistenti sociali; Temisia Cardamone del centro antiviolenza La Felice e Gaia Compagnone del centro Minerva, Amelide Francia, avvocato e componente della CPO, Roberto Cioppa della Questura di Teramo.
A moderare la giornalista Tania Bonnici Castelli, anche lei componente della CPO provinciale.



