Scioperano i dipendenti di Ikea nel giorno di Ognissanti a San Giovanni Teatino
Sciopero indetto dalla Filcams Cgil di Chieti

Chieti. La Filcams Cgil di Chieti ha proclamato lo sciopero dei lavoratori del punto vendita Ikea di San Giovanni Teatino per la giornata di domani, 1 novembre, una decisione motivata dal mancato avvio di un dialogo costruttivo con l’azienda a livello nazionale sul rinnovo del contratto integrativo aziendale scaduto nel 2019, e dalle gravi criticità emerse nelle relazioni sindacali: in particolare, la mancanza di disponibilità dell’azienda a discutere di temi fondamentali quali la distribuzione dei weekend, i turni di lavoro, le condizioni economiche e le modalità di organizzazione del lavoro, come previsto dal contratto nazionale.
“Durante l’ultimo incontro, le rsu Filcams Cgil del punto vendita di San Giovanni Teatino hanno avanzato proposte concrete, tra cui la turnazione sulle domeniche di riposo e maggiori equità nelle turnazioni, considerando che le condizioni dei lavoratori continuano a peggiorare – scrive in una nota Daniela Primiterra, segretaria generale Filcams Cgil Chieti -.
Il mancato rinnovo del Cia potrebbe comportare ulteriori e gravi conseguenze sia dal punto di vista economico che normativo”.
Il sindacato denuncia “un atteggiamento che, nonostante le difficoltà, si traduce in una totale mancanza di disponibilità al confronto e in decisioni che penalizzano i dipendenti, senza alcuna reale prospettiva di miglioramento.
E la volontà dell’azienda di proseguire le trattative senza proporre soluzioni concrete appare come un tentativo di dilatare i tempi, lasciando i lavoratori in uno stato di incertezza e disagio”.
L’interruzione delle trattative con l’azienda era stata annunciata da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, a livello nazionale, dopo aver tentato nuovamente di avviare un dialogo costruttivo con Ikea sul rinnovo del contratto integrativo aziendale, un passo che segue un ulteriore tentativo, avvenuto il 29 settembre scorso, di avvicinare le parti e trovare soluzioni condivise, che, denunciano le organizzazioni sindacali, si è concluso con un netto rifiuto da parte di Ikea di confrontarsi sui temi fondamentali per i lavoratori.



