Reati fiscali, una condanna e un’assoluzione per Iachini
Ieri si è chiuso il processo di primo grado

Il giudice Marco D’Antoni del tribunale di Teramo ha assolto in primo grado perché il fatto non sussiste l’imprenditore teramano Franco Iachini in relazione all’imputazione sull’indebita compensazione dei crediti d’imposta. Iachini è stato invece condannato a dieci mesi in relazione all’emissione e utilizzo di fatture false.
L’inchiesta, iniziata nel 2020 a firma della pm Silvia Scamurra, non ha toccato l’attività di presidente del Teramo di Iachini, ma alcune società di cui è amministratore per presunti reati fiscali commessi dal 2015 al 2017.
La procura aveva ipotizzato in un primo momento l’indebita compensazione di crediti d’imposta, l’emissione di fatture per operazioni inesistenti e la dichiarazione fraudolenta mediante l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, ottenendo il sequestro di un milione euro. Successivamente il tribunale del Riesame aveva accolto il ricorso presentato dal legale dell’imprenditore, Fabrizio Acronzio, disponendo il dissequestro di 700mila euro e riformando l’ordinanza adottata dal gip, in particolare in merito all’accusa di indebita compensazione di crediti d’imposta.
“È un momento di grande soddisfazione, perché si riafferma la mia totale estraneità al fatto contestato, ma pur non volendo assolutamente contestare la decisione del giudice, è comunque mia intenzione proporre appello perché venga definita anche l’assoluta liceità di ogni azione mia e delle mie aziende”, ha commentato Iachini.
Secondo una nota giunta da Iachini, all’imprenditore, nella sentenza di ieri, sono state anche restituite le somme ancora sottoposte a sequestro.