
Giulianova. Daniele Di Massimantonio, capogruppo di Nos-Noi Coltura Politica, analizza un aspetto legato alla piscina comunale: istruttori e ragazzi che facevano attività agonistica se ne sono andati a Roseto.
Ma non sembra essere solo questo il problema.
” I nuovi prezzi della scuola noto”, sottolinea, “che in quanto azienda privata del salvaguardare i propri interessi, sono aumentati in maniera significativa.
L’assenza del pubblico e la privatizzazione dei servizi, si sa, generalmente porta a questo.
Sta di fatto che, nonostante le difficoltà logistiche e le spese di trasporto, un gran numero di genitori sta cercando di iscrivere i propri figli a Roseto. O meglio, ne sta constatando l’impossibilità, sentendosi rispondere che i posti sono finiti.
Da quel che ci riferiscono, dunque, la piscina rosetana non può più accogliere neanche un bambino. Lì, l’altezza è a norma (non come a Giulianova), ma, se provi a fare un tuffo, puoi solo finire sul capo o sul collo di qualcun altro, tanto è pieno lo specchio d’acqua.
E ciò dimostrerebbe plasticamente quanto affermato sinora: i giuliesi — nonché gli abitanti di Cologna e i rosetani che, un tempo, per il servizio offerto e i costi relativamente bassi, preferivano venire a Giulianova — affollano oggi le vasche della piscina di Roseto degli Abruzzi.
Insomma, la fuga dalla Lillipuziana piscina giuliese è un fatto, ahinoi, conclamato. I responsabili hanno un nome e un cognome e, a suon di esternalizzazioni, governano questa nostra cittadina.
Nutriamo, come collettivo politico e culturale, un serio timore: che il Centro sportivo, fino a diversi anni fa luogo di incontro, continuerà ad essere un deserto, nonostante la tanto sbandierata riqualificazione, la patinata inaugurazione e i molti soldi pubblici spesi, grazie alle tasche dei contribuenti.



