Musica e integrazione al carcere di Castrogno con i detenuti e i ragazzi di Rurabilandia
Appuntamento lunedì

È in programma per lunedì 28 luglio alle 9,30, nella Casa Circondariale di Castrogno, un evento musicale unico nel suo genere, frutto della collaborazione tra i detenuti del carcere, i ragazzi del Centro Diurno della fattoria sociale Rurabilandia e l’associazione L’Abruzzo verso il Mondo.
Il progetto, ideato da Franco Palumbo, in arte Roppoppò, e intitolato Historia in omnium positum 2.0, nasce con l’obiettivo di creare momenti di integrazione e condivisione attraverso la musica, coinvolgendo persone che vivono condizioni sociali svantaggiate. Durante il concerto i detenuti suoneranno strumenti percussivi e chitarra, accompagnati dai cori dei ragazzi di Rurabilandia. Inoltre, Marilena del centro diurno presenterà una breve recita, arricchendo l’incontro con una performance teatrale. La proposta musicale spazierà tra brani della tradizione popolare, ritmati e allegri, e composizioni più antiche e meno conosciute, fino a canzoni d’autore e racconti narrativi, in un percorso che valorizza cultura, socialità e rispetto.
L’evento, è frutto di numerose prove e di un lavoro condiviso che unisce differenti abilità e vissuti, è reso possibile grazie al sostegno della Fondazione Tercas, alla disponibilità e collaborazione della direttrice del carcere di Castrogno, Lucia Avvantaggiato, e all’associazione L’Abruzzo verso il Mondo.
“Il progetto rappresenta un’occasione preziosa per promuovere l’inclusione sociale e abbattere barriere attraverso un linguaggio universale come la musica, — dichiara Franco Palumbo — stiamo già lavorando per replicare questa iniziativa anche negli spazi di Rurabilandia, consolidando così il legame tra realtà diverse, ma accomunate dal desiderio di costruire una comunità più accogliente”.
“Attraverso questa esperienza, – aggiunge la presidente della ASP 2 di Teramo, Giulia Palestini, – i ragazzi di Rurabilandia hanno l’opportunità di esprimersi, confrontarsi e crescere insieme a persone che affrontano sfide importanti come la detenzione. La musica diventa così uno strumento di speranza e integrazione, capace di generare empatia e nuovi legami umani. Siamo orgogliosi di partecipare a un progetto che punta a valorizzare la dignità di ciascuno e promuove un vero senso di comunità. Un ringraziamento va a Franco Palumbo per l’idea e l’impegno, alla Fondazione Tercas per il supporto, alla direttrice del carcere teramano, Lucia Avvantaggiato e a tutti coloro che hanno reso possibile questa iniziativa”.