Riaperta la pineta di Pescara dopo l’incendio: polemiche sul monitoraggio dei vigili del fuoco

Pescara. E’ stata riaperta l’area della Pineta dannunziana chiusa al pubblico dopo l’incendio dei giorni scorsi.
“E intanto prosegue h24 il monitoraggio antincendio boschivo, con personale autorizzato all’utilizzo dei mezzi, a supporto della Sala operativa unificata (della Regione) e dei vigili del fuoco”, riferisce l’assessore Cristian Orta, che aggiunge: “L’attività di monitoraggio viene espletata in maniera continuativa per evitare che il fuoco riprenda nell’area interessata dalle fiamme. Partecipano i volontari di protezione civile, che possono effettuare un primo intervento, laddove necessario. Intanto è stato effettuato un intervento di pulizia, con la collaborazione di Ambiente, per rimuovere tutto ciò che era possibile rimuovere a seguito del rogo. E, all’interno della Pineta, sono proseguite le operazioni di sfalcio che erano già in corso, avviate da alcune settimane. Sono anche stati avviati i lavori per il rinnovamento di tutti i sentieri, con i paletti che delimitano gli spazi occupati dal verde”.
Sul monitoraggio, però, arriva una nota polemica del sindacato dei vigili del fuoco: “Nonostante l’incendio è stato praticamente spento già dalla giornata di mercoledì 16 luglio, si continua ad utilizzare personale Vigile del Fuoco per il presidio/vigilanza che risulterebbe in carico alla convenzione con la Regione Abruzzo che è impiegato per gli incendi dei boschi”, dichiara il rappresentante sindale FederdistatVVF-Cisal Rocco Pacella.
“Questo non è normale”, rimarca il sindacalista, “perché i VVF fanno il servizio di vigilanza antincendio/presidio esclusivamente se richiesto dall’Ente proprietario della pineta ma a pagamento. L’attuale dispositivo del soccorso utilizza risorse umane che non sono remunerate dell’ente. Circostanza che invece dovrebbe essere in carico a questo, se il medesimo vuole la presenza fissa dei vigili del fuoco, come sta avvenendo in questi giorni. In caso contrario, l’Ente può utilizzare le proprie risorse umane che gestisce, come la protezione civile e ambientale”.
Inoltre, il sindacalista precisa che “i colleghi sono inviati a presidiare/vigilare la Pineta con l’ordine di abbandonare la postazione solo se sono chiamati per necessità di altre interventi boschivi e questo quando la distanza tra la Caserma di viale Pindaro e la Pineta Dannunziana è a meno di 1 Km di distanza. Questa condizione lascia numerosi dubbi sulle reali necessità di un presidio/vigilanza alla Pineta Dannunziana”.