Scuola Casoli di Atri: lavori sbagliati per abbattere le barriere. Alunno disabile ancora discriminato
La denuncia pubblica di Carrozzine Determinate

Atri. Una vicenda guinness dei primati, per assurdità e inciviltà.
Da oltre un anno un bambino con disabilità di 12 anni, iscritto all’Istituto Comprensivo di Atri – succursale di Casoli – è costretto, a causa delle barriere architettoniche, ad essere sollevato di peso dai propri genitori per poter entrare o uscire da scuola.
Una condizione umiliante e inaccettabile, segnalata dai genitori 19 mesi fa alle autorità competenti e rimasta senza soluzione.
Lo scorso 1 settembre la famiglia ha deciso di denunciare pubblicamente questa discriminazione vergognosa. Solo allora sono iniziati i lavori, che però non hanno risolto nulla. Al contrario: gli interventi realizzati sono stati sbagliati, pericolosi e non conformi alle normative vigenti (D.P.R. 236/89, Legge 18/2009 e Legge 67/2006).
La denuncia della mamma Natascia
“Così come hanno fatto i lavori – dichiara la mamma – sarò costretta nuovamente a prendere in braccio mio figlio per portarlo a scuola. Hanno modificato la pendenza della rampa, senza peraltro pavimento in gomma antiscivolo, ma la parte finale l’hanno resa ancora più pericolosa a mio avviso: la carrozzina rischia di precipitare rovinosamente. Oltretutto Manuel in questo modo avrà difficoltà persino recarsi in palestra!
Assurdo anche il fatto che mi abbiano dato istruzioni su come parcheggiare, obbligandomi a fare manovre rischiosissime in discesa, mentre in quella zona passano anche altri studenti diretti in palestra. Sono amareggiata, sconcertata, offesa: noi continuiamo a subire ingiustizie e umiliazioni”.
Claudio Ferrante: “Ora basta!”
Durissimo il commento di Claudio Ferrante, presidente dell’Associazione Carrozzine Determinate:
“I lavori non solo non hanno eliminato le barriere, ma hanno creato nuovi pericoli. Il sindaco Piergiorgio Ferretti non ha ascoltato né la famiglia né le nostre segnalazioni, liquidandoci con un “non siete specialisti”. Ma una soluzione esisteva ed era chiara: una piattaforma elevatrice. Invece si è scelto di spendere denaro pubblico per opere inutili e pericolose»
A questo punto sarebbe necessario e importante conoscere anche le determinazioni sul caso della Dirigente dell’Istituto scolastico Nadia Graziani.
Chiediamo con forza all’Assessore regionale all’Istruzione, Roberto Santangelo, di venire a verificare personalmente la situazione a Casoli. Siamo certi della sua sensibilità e del suo senso di giustizia, ma questa volta non c’è più tempo da perdere: non è tollerabile che in una scuola si violino i diritti umani, si discrimini e si umili un ragazzo di 12 anni solo perché in carrozzina. Ora basta!”.