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Roseto, sit in in Regione a tutela della Riserva del Borsacchio FOTO

Le Guide del Borsacchio ribadiscono: "La Riserva non è un problema: è una risorsa per il territorio"

Si è svolto oggi a L’Aquila un numeroso sit-in davanti al Palazzo del Consiglio Regionale, promosso dalle Guide del Borsacchio e da cittadini, ricercatori e associazioni, per ribadire ancora una volta la difesa della Riserva Naturale del Borsacchio e il suo valore ambientale, scientifico e sociale.

 

Ancora una volta siamo riusciti a far sentire la voce della natura e della Riserva, portando in piazza amore, convivenza, colore, conoscenza dei luoghi e documentazione scientifica, dopo che la Regione Abruzzo è stata costretta a tornare sulla normativa della Riserva a seguito delle incostituzionalità segnalate dal Ministero dell’Ambiente”, ha dichiarato Marco Borgatti presidente delle Guide del Borsacchio.

“Durante il sit-in abbiamo presentato 30 anni di ricerche scientifiche, condotte in particolare dall’Università La Sapienza di Roma e dall’Università dell’Aquila, che attestano in modo inequivocabile il valore ambientale, naturalistico e culturale dell’area del Borsacchio. Abbiamo ribadito con forza che siamo aperti al dialogo, ma abbiamo anche chiarito un punto fondamentale: i problemi di convivenza non sono causati dall’esistenza della Riserva, bensì da vent’anni di totale assenza di governance. In oltre due decenni non è mai stato approvato un PAN (Piano di Assetto Naturalistico), non sono mai state definite regole chiare e non è mai stato istituito un Comitato di Gestione. In assenza di questi strumenti, le norme transitorie finiscono per bloccare ogni riserva. Come per qualsiasi ente pubblico, se non viene dotato di regole e gestione, si crea uno stallo imposto dalla politica”.

“Non è colpa della Riserva se non è possibile realizzare interventi come un ascensore: la responsabilità è della politica che non ha scritto le regole (PAN) su come farlo. Il paradosso è che quando il PAN e le regole erano pronti, la Riserva è stata drasticamente ridotta, compromettendo anni di lavoro e di confronto”.

E ancora: “Il confronto con la Regione oggi è stato serrato ma aperto. Abbiamo rinnovato la disponibilità al dialogo, ma abbiamo anche sottolineato che non c’è più tempo da perdere.
È necessario: approvare immediatamente il PAN già pronto; ripristinare i confini originali della Riserva a 1.100 ettari e superare l’attuale perimetro provvisorio che, di fatto, riduce la Riserva a soli 25 ettari, svuotandola di significato”.

La Riserva del Borsacchio non è un problema: è una risorsa per il territorio, per la biodiversità e per le comunità locali. Chiediamo alla politica di assumersi finalmente le proprie responsabilità”.

“Come noto”, conclude Borgatti, “abbiamo preparato un ricorso al Tar per chiedere su un primo intervento che ha creato una struttura turistica nell’area della riserva chiedendo di sollevare la questione di costituzionalità . Il ministero ha definito incostituzionali la modalità adottate dalla Regione. Avvenuto il primo intervento è possibile chiedere a un giudice di portare finalmente in corte costituzionale la legge taglia riserva. Attenderemo l’esito del consiglio per presentarlo in segno di armonia con il territorio”.

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