Rocci alla minoranza: “Fare politica con intelligenza, non artificiale”
La replica del primo cittadino di Castellalto

Il sindaco di Castellalto, Aniceto Rocci, replica alle dichiarazioni della minoranza dei giorni scorsi.
“In merito alle dichiarazioni rilasciate a mezzo stampa dai consiglieri di minoranza, si ritiene opportuno precisare che prima di formulare affermazioni pubbliche, sarebbe auspicabile che tali esponenti verificassero accuratamente le fonti del diritto e approfondissero le tematiche trattate per evitare figuracce e non ingannare i cittadini. Vi è nel gruppo di minoranza castellaltese, una sorta di coazione a ripetere che assume aspetti a dir poco imbarazzanti per chi riveste cariche pubbliche e per chi, come la Ettorre, ricopre eminenti ruoli all’interno dei partiti”.
Per Rocci, “per la minoranza il consiglio sembra essere diventato il pulpito dal quale qualche consigliere impartisce penose lezioni di diritto e novella, persino un articolo della Costituzione, oltre che citare in maniera errata un articolo del Codice degli Appalti (cons. Tini). Qualcun altro si cimenta (cons. Ettorre) nella lettura perché sostiene che la delicatezza del caso lo richieda, in un’arringa spericolata fatta di errori grossolani con citazioni di diritto amministrativo e del lavoro del tutto errate. Le sortite pubbliche di Ettorre, Tini e Di Stefano mostrano la velleità di una politica ispirata a valori elevati, ma diventano solo il goffo tentativo di una campagna elettorale anticipata e denotano assoluta parzialità nei temi posti pubblicamente. Si comprende molto chiaramente come la questione dei soldi pubblici sia solo lo strumento per continuare a perpetrare attacchi, con il consueto fare accanito, nei confronti dell’ex sindaco e del segretario comunale, con ingiurie e diffamazioni che durano da anni. In effetti la loro preoccupazione per i contenziosi risulta del tutto inedita. Le uscite incaute dei consiglieri Ettorre, Tini e Di Stefano sembrano quasi sottendere una particolare e rispettabilissima affezione al “casus belli”, senza tuttavia mostrare la stessa affezione o il dovuto rispetto in altre circostanze, come quella in cui pare che qualche esponente della minoranza, nel depositare istanze di accesso agli atti, abbia minacciato con spavalderia i dipendenti dell’ente di fare ricorso alle forze dell’ordine, mentre un altro esponente dello stesso gruppo prendeva le distanze dal comportamento dei colleghi”.
E ancora: “Noi, come maggioranza, ci troviamo ripetutamente in consiglio al cospetto di affermazioni false suffragate da un vortice catastrofico di palese impreparazione della minoranza. Per questo non possiamo che rispondere esclusivamente alle questioni poste con correttezza e veridicità, come d’altra parte imporrebbe la normativa. Si rinnova l’invito ad uno studio più proficuo delle leggi, il DPR 62/2013 ad esempio! Sarà una coincidenza, ma la dichiarazione letta dalla Ettorre non è fedele al testo della norma, ma si rintraccia pedissequamente sui motori di ricerca tramite l’intelligenza artificiale! Sulla questione della valutazione del ricorso in Corte d’Appello (non al TAR, come ha detto la Ettorre) rientra nella piena legittimità dell’amministrazione compiere una scelta ponderata che tenga conto soprattutto della questione “soldi pubblici”. Da parte nostra vi è la conoscenza dei fatti e, ribadisco, rispetto la sentenza ma non la condivido affatto! Dunque se procederemo con il ricorso, sarà in maniera obiettiva e nell’esclusivo interesse dell’ente. Ciò a differenza di qualcuno che si fa portavoce attivo di interessi corporativi di tutt’altra natura! In merito alle affermazioni di Tini sulla questione cimiteri, come al solito non ha saputo leggere i documenti: l’avviso pubblico del Comune di Castellalto in questa fase non sta affatto assegnando loculi, ma sta procedendo alla formazione di una graduatoria che consente di valutare il reale fabbisogno. Anche qui conviene che Tini si faccia un bel ripasso del Codice degli Appalti, del TUEL e della Costituzione che ha citato in un fritto misto di errori o pura invenzione. Perché è necessario che si faccia politica con preparazione e intelligenza (non artificiale)”.