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Teramo

Ospedale Atri, “Già ritirato l’Atto Aziendale della Asl di Teramo. Firmata nuova Delibera”

Ma per la minoranza atriana "il danno politico è già stato fatto"

Atri. “A soli due giorni dall’adozione dell’Atto Aziendale (Delibera n. 1133 del 7 luglio 2025), la Direzione Strategica della ASL di Teramo ha deciso di ritirarlo, approvando un nuovo documento con modifiche significative”.

Lo fanno sapere le forze politiche della minoranza atriana Prospettiva Atri – Azione Atri , PD Atri , Movimento 5S Atri , Officina Atriana che ieri avevano annunciato la firma, da parte della Direzione strategica della Asl di Teramo, di una Delibera che avrebbe “ridisegnato l’assetto ospedaliero della provincia”.

“Con la nuova delibera firmata ieri, 9 luglio, alle ore 16:13, la ASL è tornata sui propri passi rispetto a numerose scelte organizzative contenute nel testo originario, rivedendo – tra le altre – anche la classificazione di alcuni reparti chiave dell’ospedale San Liberatore di Atri”, tuonano i consiglieri.

 

“Nello specifico, sono stati riassegnati come UOSD (Unità Operative Semplici Dipartimentali) i seguenti servizi:

  • Anestesia e Rianimazione
  • Medicina e Chirurgia d’Accettazione e d’Urgenza (Pronto Soccorso)
  • Farmacia Ospedaliera
  • Cardiologia, che torna ad essere formalmente UOSD, mantenendo l’assetto vigente (ma restano tuttora inattivati gli 8 posti letto annunciati da mesi e mai attivati).

“Prendiamo atto della modifica, ma registriamo anche ciò che purtroppo non è cambiato: “La Chirurgia laparoscopica è stata soppressa come UOS; al suo posto è stata istituita un’unità di Chirurgia endocrina a Teramo. Una scelta discutibile, considerando che la UOC di Endocrinologia aziendale è situata proprio al San Liberatore, dove si svolge la maggior parte degli interventi alla tiroide”.

Allo stesso modo, è rimasto invariato anche il provvedimento che colloca la Lungodegenza di atri che fio a ieri era controllata dal dott. Marini in qualità di responsabile del reparto di Medicina . Ora invece sarà gestita dalla UOC di riferimento di Giulianova”.

E ancora: “Tutte queste modifiche – apportate in modo repentino e con tempistiche piuttosto singolari – sono state definite dalla ASL come “una necessaria correzione” per evitare disfunzioni organizzative e garantire la coerenza con la Legge Regionale n. 60/2023

“Sindaco Ferretti in silenzio”

“Registriamo inoltre un dato politico che non può passare inosservato: in questi due giorni di caos e ritiro dell’atto, il sindaco Ferretti non ha speso una parola, né pubblica né istituzionale, in difesa del nostro ospedale. Il suo silenzio è assordante. Ribadiamo che serve ora aprire un confronto politico chiaro: con la Regione, con i Sindaci, con i cittadini.

Serve attrarre risorse e competenze, non subirne il depotenziamento. È questa la sfida che deve porsi la sanità regionale e provinciale. Da questo punto potranno ripartire anche le aree interne, che stanno subendo costantemente perdite di servizi e quindi di popolazione. Il San Liberatore e gli altri ospedali periferici non possono dipendere da giochi interni né da documenti che si riscrivono ogni due giorni sotto il peso delle proteste”

 

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