“Noi, da anni infermieri a Montorio e verremo rimpiazzati”
La lettera dopo le parole del sindaco Altitonante

Dopo le dichiarazioni del sindaco di Montorio al Vomano, Fabio Altitonante, a scrivere alla nostra redazione è un’infermiera (firmandosi) che puntualizza alcuni aspetti sui servizi sanitari.
“Sono un’infermiera dell’uccp di Montorio al Vomano, che da quasi cinque anni lavora con passione e dedizione per portare un servizio ai cittadini di una città che non è la mia ma dalla quale mi sento adottata. Ogni mattina porto i miei figli a scuola a Montorio e mi reco al lavoro, conosco ormai più cittadini montoriesi che della mia città d’origine e da giorni tengo il fiato sospeso attendendo la mia sorte: licenziata oppure no?!”.
“Oggi leggo questo vostro articolo che riporta le parole del sindaco: ‘Altitonante ha poi evidenziato un aspetto importante: con la nuova organizzazione sarà la ASL ad assumere direttamente il personale amministrativo e infermieristico a supporto dei medici di base. Con questo modello si garantisce maggiore efficienza e trasparenza, rafforzando i servizi a vantaggio dei cittadini. In pratica, l’UCCP si rafforza grazie alla gestione coordinata con l’ASL, ossia con il pubblico, esce solo la gestione privata affidata a una cooperativa esterna’. Queste parole fanno davvero male al cuore riflettendo sul fatto che io come i miei colleghi abbiamo lavorato da piu di 10 anni in Uccp con grande dedizione, ai nostri pazienti abbiamo dedicato un servizio a mio avviso sempre “efficiente e trasparente” verremo dall’oggi al domani rimpiazzati da altri che non conoscono più di noi né la materia né i pazienti, dipendenti assunti da poco che non hanno certo più titoli di noi per occupare il nostro amato posto di lavoro”.
E ancora: “La ‘cooperativa esterna’ è una cooperativa di medici di base di Montorio al Vomano, che conoscono bene il territorio e i cittadini e che sono stati sempre al fianco della popolazione in momenti delicati come quello dell’emergenza covid. Allora il mio pensiero è: in questo meraviglioso progetto non era possibile in qualche modo includere anche noi: infermiere e segretarie, madri di famiglia, lavoratrici? Non siamo anche noi cittadini da tutelare?”