A Roseto arriva il supporto psicologico per Caregiver e fratelli di persone con disabilità
Servizio gratuito

Il Comune di Roseto degli annuncia l’attivazione del servizio di supporto psicologico gratuito dedicato ai nuclei familiari di persone con disabilità residenti nel territorio comunale.
L’iniziativa rientra nell’ambito delle attività del progetto SIBLINGS ed è finanziato dalla Fondazione Tercas nell’ambito del Bando Volontariato, Filantropia e Beneficenza del 2025.
Il servizio è rivolto specificamente ai Caregiver e, in particolare, ai fratelli e alle sorelle di persone con disabilità. I destinatari devono essere in età 11-19 anni, residenti nel Comune di Roseto degli Abruzzi, e rivestire un ruolo significativo di cura e attenzione verso un membro della propria famiglia fragile o non autosufficiente.
Per accedere al servizio, è necessario inoltrare la richiesta allo Sportello di Segretariato Sociale e depositarla presso l’URP del Comune di Roseto degli Abruzzi. Il modulo di richiesta è reperibile presso lo Sportello di Segretariato Sociale, presso l’Ufficio del Servizio Sociale Professionale e sul Sito Istituzionale dell’Ente. Le richieste possono essere presentate a partire dal mese di ottobre, fino al mese di dicembre, e saranno ammesse fino a esaurimento dei posti disponibili.
Per qualsiasi informazione aggiuntiva, è possibile rivolgersi allo Sportello di Segretariato Sociale, attivo presso la sede del Comune di Roseto degli Abruzzi.
“Con l’attivazione di questo servizio il Comune di Roseto degli Abruzzi compie un ulteriore passo fondamentale verso un sostegno più completo e inclusivo alle nostre famiglie – affermano il Sindaco Mario Nugnes, l’Assessore al Sociale Francesco Luciani e la Consigliera Comunale con delega alle Fragilità Simona Di Felice – In particolare, poniamo l’attenzione su una figura cruciale e spesso silenziosa: i fratelli e le sorelle di ragazzi con disabilità, che sono veri e propri Caregiver e meritano, quando necessario, un supporto psicologico mirato. Questo servizio gratuito non è solo un atto di cura per i giovani, ma un investimento nel benessere dell’intero nucleo familiare. Ringraziamo l’Ufficio di Segretariato Sociale, in particolare la dottoressa Collevecchio, per aver seguito e disegnato con cura e lungimiranza il progetto”.