Città Sant’Angelo, torna operativa la sala d’attesa di Palazzo Sgaroni
Lo spazio ristrutturato sarà aperto h24 per l'attesa degli autobus

Si è conclusa positivamente la situazione di disagio denunciata dal giovane musicista angolano Giacomo Di Nisio, il quale aveva richiamato l’attenzione sulla carenza di un luogo idoneo in attesa dei mezzi pubblici per i pendolari del Centro Storico di Città Sant’Angelo.
Il Comune di Città Sant’Angelo fa sapere che da domani, 25 settembre, sarà nuovamente fruibile la sala d’attesa per gli autobus situata al piano terra di Palazzo Sgaroni nel centro storico.
Lo spazio, già utilizzato in passato per un breve periodo, è stato ora dotato di illuminazione, ripulito e sistemato. All’interno sono inoltre esposti gli orari aggiornati delle corse TUA (Trasporto Unico Abruzzese).
La saletta resterà aperta H24 come punto di attesa confortevole e accessibile.
“Invitiamo tutti a farne buon uso e a contribuire al mantenimento del decoro”, commenta l’amministrazione comunale.
“Una vicenda di ordinaria ma significativa amministrazione si è risolta nel migliore dei modi e con notevole rapidità, grazie all’intervento congiunto di un giovane cittadino e della solerte amministrazione comunale”, si legge in una nota. “La segnalazione del giovane Di Nisio non è caduta nel vuoto. L’Amministrazione comunale ha prontamente riconosciuto la fondatezza della denuncia e si è mossa con lodevole tempestività per allestire un’area più confortevole e sicura per l’utenza, mettendo a disposizione una bella stanza al piano terra del Palazzo Sgaroni, usato tempo addietro per la stessa finalità Il successo di questa iniziativa merita un plauso su più fronti. I complimenti vanno innanzitutto all’Amministrazione comunale, che ha dimostrato un encomiabile senso di responsabilità e rapidità nel dare seguito a una giusta istanza, risolvendo in tempi brevissimi un problema che persisteva. Altrettanto meritato è il riconoscimento per il giovane Giacomo Di Nisio, che con coraggio civico e senso pratico ha scelto di non subire il disagio in silenzio. Il suo gesto è un esempio tangibile di come la partecipazione attiva dei cittadini possa fungere da stimolo e sprone per l’azione pubblica, portando a un miglioramento immediato della qualità della vita sul territorio. L’episodio di Città Sant’Angelo si configura così come un modello virtuoso di dialogo tra comunità e istituzioni, dimostrando che i problemi possono essere superati efficacemente quando la denuncia costruttiva incontra la volontà politica di agire”.




