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Teramo

Sipario sulla 30esima edizione del Premio Di Venanzo a Teramo

Serata aperta da Erri De Luca

Questa sera, davanti ad una bella cornice di pubblico, si è chiuso il sipario sulla 30^ edizione del Premio Internazionale della Fotografia Cinematografica Gianni Di Venanzo. Un sipario immaginato, visto che per il secondo anno, stante l’impossibilità di utilizzo del teatro Comunale in ristrutturazione, la Gran Cerimonia di premiazione si è tenuta all’interno di una tensostruttura allestita da Teramo Nostra in Piazza Martiri della Libertà. Ma questo non ha impedito di celebrare degnamente la trentesima edizione, premiando i direttori della fotografia sempre nel nome di Gianni Di Venanzo.

La serata è stata aperta da Erri De Luca, solo sul palco, che ha tenuto una vera e propria lezione di integrazione e solidarietà. Poi ha preso il suo posto sul palco la conduttrice Antonella Salvucci che ha invitato il Sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto, a consegnare nelle mani dello scrittore Erri De Luca il  “Premio Integrazione e Solidarietà Marco Pannella”.  Lo ha fatto leggendo una poesia dello stesso De Luca: Per i pesci del Mediterraneo. Il pittore teramano Marco Pace ha donato un ritratto allo scrittore napoletano.

Non è mancato il saluto del Vescovo di Teramo e Atri, Mons. Lorenzo Leuzzi, ricofrdando anche lui l’importanza della solidarietà e della fratellanza. 

Poi sono saliti sul palco i vincitori, ex aequo, del 16° Premio Speciale IZSAM “Caporale”, concorso di cortometraggi che indagano il rapporto uomo-animale: le targhe sono andate al cortometraggio Un cane vero realizzato dal collettivo Extracinema Lab (Domenico Di Felice, Fabiana Appicciafuoco, Giulio Perri) e ad Animali e umani, esterna amorosa tra Nike e Topitti realizzato da Antonio Topitti.

Dopo i riconoscimenti assegnati ad Antonio Zeccola, per aver fatto conoscere il cinema italiano nel mondo come produttore e direttore esecutivo, e al giovane regista e sceneggiatore Pietro Giampietro, è stata consegnata la targa per la fiction Tv “Peppe Berardini” a Marco Cuzzupoli, direttore della fotografia della serie Tv “Belcanto”.  “Un progetto difficile – ha detto Cuzzupoli – girato a lume di candela. Sono emozionato perché è il mio primo premio!”.

Ha parlato della sua attività di conduttore televisivo Simone Annichiarico, figlio di Walter Chiari e Alida Chelli, premiato con una targa da Antonella Ballone, Presidente della Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia Teramo-L’Aquila. “Mio padre mi disse, poco prima di morire: non fare l’attore comico perché ormai i politici non gradiscono più la satira nei loro confronti!”.

E’ stata poi la volta di Andy Luotto, popolare attore e conduttore, tornato a Teramo con grande piacere dopo aver presentato, proprio lui, le prime edizioni del Premio Di Venanzo. “Di Venanzo era operatore alla macchina – ha detto Luotto – in una serie americana prodotta da mio nonno e mio padre!”.

A Giuseppe Maio è stata consegnata la Targa della Giuria intitolata a Marco Onorato. A lui il riconoscimento per il film Familia. Maio ha parlato dell’importanza di Gianni Di Venanzo come punto di riferimento per la sua formazione. “In camera da letto ho il poster de La notte fotografato da Di Venanzo. Per me lui è stata una folgorazione. Il suo bianco e nero – ha detto – resta ancora insuperato”.

E’ salito sul palco Guido Barlozzetti, autore televisivo e conduttore: “La filosofia la facciamo sempre e occhio all’intelligenza artificiale, è uno strumento utile ma deve restare tale. Così come il telefonino”. Barlozzetti è stato premiato da Adele D’Atri della BPER Banca, Responsabile Retail Abruzzo Est.

L’attrice Loredana Cannata, amica del Premio Di Venanzo, ha premiato Zenone Benedetto, attore e direttore artistico capace di valorizzare l’Abruzzo, che ha ricordato l’importanza di ACS Abruzzo Molise Circuito Spettacolo.

A Carlo Contini è stato consegnato l’Esposimetro d’Oro alla Memoria assegnato quest’anno al padre, il grande Alfio Contini. Il figlio ha detto, ricordando il padre: “Io ho iniziato a fare la gavetta portando il caffè a chi portava il caffè!” Stefano Masi ha ricordato il lavoro da direttore della fotografia fatto da Alfio Contini nel mitico Il sorpasso. Questa la motivazione: Nobile interprete della bellezza all’italiana negli anni d’oro del dopoguerra, Alfio Contini è stato un ritrattista dal gusto autenticamente pittorico. Lungo l’arco di una carriera felice e prolifica ha spaziato dal cinema d’autore alle produzioni mainstream di alto lignaggio. L’Esposimetro è stato consegnato da Christian Corsi, Rettore dell’Università di Teramo.

E poi è salito sul palco un autentico beniamino del pubblico: Enzo Decaro, indimenticato protagonista del gruppo La Smorfia con Massimo Troisi e Lello Arena. Decaro è stato premiato per la sua dedizione e capacità di ricoprire ruoli significativi nel mondo del cinema, della Tv e del teatro. “Domani mattina farò un pellegrinaggio – ha detto Decaro – andrò alla mostra di un grande teramano: Ivan Graziani!”

Ha catalizzato l’attenzione dei presenti Marina Tagliaferri, attrice di teatro che ha lavorato con i grandi del palcoscenico, da Carmelo Bene a Gabriele Lavia, da Mario Scaccia a Giorgio Albertazzi, oggi popolarissima per tutti gli appassionati della serie Tv giornaliera di Rai 3 Un posto al sole dove interpreta il ruolo di Giulia Poggi. Nel suo intervento Marina Tagliaferri ha parlato anche di violenza di genere: “Se io non voglio, tu non puoi!” ha detto dal palco del Di Venanzo.

Poi sono stati consegnati gli altri Esposimetri d’Oro: a Maurizio Calvesi è stato assegnato l’Esposimetro d’Oro alla Fotografia di un Film Italiano per L’abbaglio (2025) regia Roberto Andò. La motivazione: Per la finezza di una chiave cromatica capace di adattarsi alle oscillazioni di un racconto che concilia storia ufficiale e commedia. “Sto girando a Siena – ha detto Calvesi – un film diretto da Genovese, un film in costume, rurale”.  “Grazie per questo premio: io e Roberto Andò abbiamo fatto un lungo viaggio, facendo 10 film insieme. Lui ti da la possibilità, leggendo la sceneggiatura, di spaziare”.

L’Esposimetro d’Oro per la Fotografia di un Film Straniero è stato assegnato a Stephane Fontaine per il film Conclave (2024) regia Edward Berger. Queste le motivazioni della Giuria presieduta da Stefano Masi: Per aver conciliato magistralmente l’intimità dei primi piani e il senso di claustrofobia degli spazi chiusi. L’effetto straniante è quello di personaggi imprigionati dentro la visione wide-screen.

E poi è salito sul palco Andrzej Sekula, il direttore della fotografia dei film di Quentin Tarantino Le iene  e Pulp Fiction a lui è stato consegnato l’Esposimetro d’Oro alla Carriera. Disponibile come pochi, Sekula la mattina ha praticamente tenuto una lectio magistralis su come fare cinema nella corte della biblioteca Delfico, entrando nei particolari delle inquadrature soprattutto per i due film in cui ha lavorato con Tarantino. “Sono veramente onorato di essere qui – ha detto sul palco Sekula emozionato – il cinema italiano ha contribuito alla mia formazione”. Questa la motivazione per il riconoscimento a Sekula: Principe delle tenebre del cinema americano indipendente,  Andrzej Sekula negli ultimi trent’anni ha esplorato tutte le variazioni della fotografia low-key, da “Le iene” ad “American Psycho”.

Sekula è stato premiato dal sindaco di Teramo e da Adriana Chiesa. 

L’ultimo ospite a salire sul palco è stato l’attore comico Marco Marzocca, travolgente e divertente come sempre. Ha chiuso ricordando Gigi Proietti e raccontando una sua barzelletta.

Prima della foto con tutti gli ospiti sul palco, il Presidente di Teramo Nostra Piero Chiarini ha ribadito l’importanza della manifestazione ed ha segnalato con un po’ di amarezza l’assenza di esponenti della Regione Abruzzo. Sandro Melarangelo, nel ricordare la figura di Gianni Di Venanzo, ha ribadito la richiesta di intitolare proprio a Di Venanzo il ristrutturato Teatro Comunale.

La serata è stata condotta con il solito brio da Antonella Salvucci, la regia curata da Gianfranco Manetta e l’accompagnamento musicale sul palco ad opera del puntuale Franco Di Donatantonio.

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