
Chieti. Corruzione e violazione delle norme sul finanziamento dei partiti: con queste accuse il gup del Tribunale di Chieti, Maurizio Sacco, ha rinviato a giudizio Mauro Febbo, ex consigliere regionale di Forza Italia ed ex assessore della Regione Abruzzo.
Prima udienza il 17 marzo 2026 dinanzi al Tribunale collegiale di Chieti
Nell’udienza il pm Giancarlo Ciani aveva chiesto il proscioglimento per la corruzione e il rinvio a giudizio per l’altra imputazione.
Febbo, difeso dall’avvocato Massimo Cirulli, è finito dinanzi al gup in seguito a un’imputazione coatta. L’inchiesta che ha coinvolto l’esponente politico è della Procura di Pescara e riguarda altre dieci persone; la posizione dell’ex consigliere regionale era stata stralciata per incompetenza territoriale in seguito alla richiesta di rinvio a giudizio. Secondo l’accusa, Febbo avrebbe ricevuto da gennaio 2019 a gennaio 2021 somme di denaro dall’imprenditore Vincenzo Marinelli, nel frattempo deceduto, per complessivi 15.000 euro.
La vicenda ruota intorno al project financing per la gestione dei servizi di radioterapia diagnostica integrata del policlinico di Chieti, project proposto da un raggruppamento temporaneo di imprese tra cui quella di cui Marinelli era agente.
“Prendo atto della decisione del Gup del rinvio a giudizio – scrive Febbo in una nota -. Con serenità però devo rilevare e mettere in evidenza la richiesta, nuovamente ribadita, da parte della Procura di Chieti (cioè dell’accusa) di archiviazione del reato di corruzione. Un’ accusa molto grave e soprattutto infamante per me, la mia parte politica e la comunità che mi ha sempre sostenuto. Accusa caduta a seguito di un supplemento di indagine voluto dalla Procura di Chieti, dopo interrogatorio del 3 febbraio 2025. È stata confermata e certificata la mia avversione nonché la mia attività di opposizione alla realizzazione del project financing (individuato nel bunker di radioterapia) che i vertici regionali e la Asl a guida centrosinistra stavano portando avanti”.