
Atri. Per spegnere il crescente fuoco del malcontento dei cittadini che da giorni divampa in città, il sindaco Ferretti ha chiamato i pompieri. Quelli veri.
L’asilo di viale Risorgimento potrebbe chiudere per fare posto ad un distaccamento dei vigili del fuoco. Si tratterebbe, da informazioni che abbiamo, quasi sicuramente di un distaccamento di volontari che andrebbe a svolgere un’azione similare, in molte attività coincidente, alla già attivissima Protezione Civile”.
A sottolinearlo, in una nota, è Gianluigi Antonelli, coordinatore locale di Sinistra Italiana.
“Ovviamente, il corpo dei vigili del fuoco è il benvenuto in Atri. Ma perché ospitarlo in una struttura sulla quale sono state riversate recenti e non poche risorse pubbliche per renderla un comodo e funzionale asilo? Per renderla idonea ai vigili del fuoco, d’altronde, sarà sicuramente necessario adattarla di nuovo, spendendo di nuovo soldi pubblici.
Accanto allo stadio, a pochi passi dall’asilo, si sta costruendo un intero stabile che ospiterà il C.O.C. (Centro Operativo Comunale) e la Protezione Civile, già concepito per questo tipo di attività. Perché non organizzarsi lì? Oppure perché non utilizzare gli spazi presso il Bocciodromo che lascerà liberi la Protezione Civile dopo il trasferimento al C.O.C.?
Insomma, la scusa regge poco ed è il solito fumo negli occhi, un poco riuscito tentativo di nascondere la realtà: si stanno tagliando servizi perché il bilancio comunale è disastroso. Accorpare gli asili permette di racimolare spiccioli a discapito della qualità della vita della comunità.
Inoltre, non vorremmo che sia una mossa per cacciare i bambini oggi e, in attesa dei lunghi tempi di realizzazione del distaccamento dei vigili del fuoco, rendere “vendibile” il prezioso immobile dell’asilo un domani. È cominciato, insomma, il raschiamento del fondo del barile.
Chiudere asili è una specialità del centrodestra atriano. Nel 2010, la giunta Astolfi chiuse lo storico asilo di Santa Chiara, per poi concederne la struttura gratuitamente ad una scuola di ballo privata. Gli effetti di quella nefasta scelta si vedono ora: si è perso un punto di riferimento essenziale, si è persa vita sociale, si sono persi servizi e cittadini. Di quella giunta, nell’attuale Consiglio Comunale sono presenti Piergiorgio Ferretti che aveva la delega all’istruzione, Giammarco Marcone (sociale) e Domenico Felicione (urbanistica).
Marcone ha cambiato idea, perché stamane era in piazza a raccogliere firme contro l’ipotetica chiusura dell’asilo di viale Risorgimento, Ferretti, Felicione e Astolfi invece perseverano”.