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Il Pescara recupera in extremis e pareggia con la Carrarese

Pescara (3-4-2-1) Desplanches, Gravillon, Capellini, Corbo; Oliveri, Letizia; Squizzato, Dagasso; Merola, Valzania, Di Nardo. In panchina: Saio, Corazza, Giannini, La Barba, Caligara, Graziani, Meazzi, Okwonkwo, Cangiano, Vinciguerra, Sgarbi, Brandes. Allenatore:. Vivarini

Carrarese (3-5-2) Bleve, Ruggeri, Illanes, Imperiale; Zanon, Cicconi; Zuelli, Schiavi, Hasa; Finotto, Abiuso. In panchina: Fiorillo, Oliana, Salamon, Melegoni, Bouah, Rubino, Sekulov, Bozhanaj, Arena, Belloni, Distefano, Torregrossa. Allenatore: Calabro

Reti: 2′ Abiuso

Arbitro: Kevin Bonacina della sezione di Bergamo

Altra partita in altalena per il Pescara di Vivarini che scende in campo all’Adriatico contro la carrarese con una lunga lista di indisponibili.

Il Pescara va subito sotto: al 2′, Zanon viene lasciato libero di arrivare sul fondo per crossare e Abiuso altrettanto libero di battere Desplanche al volo sul palo opposto. Il colpo psicologico per i biancazzurri è forte e all’8′ consentono a Schiavi di farla girare bene dal limite: palla fuori dall’incrocio di un soffio. Per Vivarini i guai aumentano al 13′, quando Merola si fa male in un contrasto e deve uscire: al suo posto entra Vinciguerra. Il Delfino stenta a reagire e solo nel finale di frazione riesce a rendersi pericoloso: su calcio d’angolo, Valzania la schiaccia di testa e la palla, di controbalzo, scheggia la traversa. Nel recupero, poi, ci prova anche Di Nardo, sempre di testa, costringendo Bleve alla prima parata del match, in tuffo. Si presenta all’appello anche Oliveri con un radente dalla distanza che parte innocuo e termina fuori a fil di palo, prima del duplice fischio.

Falsa reazione, quella pescarese, perché al 51′ i toscani raddoppiano: palla lunga dalle retrovie, Gravillon perde la marcatura su Abiuso che fa la torre per Hasa, esterno parabolico dal limite che scavalca Desplanches ed è 2-0. Vivarini cerca di riprenderla con uno scossone nell’ultima mezzora: fuori Oliveri e il subentrato Vinciguerra, dentro Cangiano e Okwonkwo. Già all’intervallo, però, aveva fatto entrare per Meazzi ed è proprio lui, al 76′, ad accorciare con una solita serpentina negli ultimi 15 metri, conclusa con una botta secca sul primo palo. Dentro anche Caligara e, al 77′, spara una mina a fine contropiede che fa volare Bleve a graffiare via la palla dalla traversa. Al sussulto pescarese, la Carrarese risponde arroccandosi e giocando con il cronometro. Ma il piglio abruzzese ha la meglio e fa leva sulle ripartenze: all’87’, Okwonkwo aggancia elegantemente una verticale in area, la alza al centro per Di Nardo che controlla e la gira in rete per il pareggio. L’entusiasmo fa volare gli uomini di Vivarini, che, al 90′, ottengono un corner e Meazzi lo mette a un soffio dalla vittoria con un’incornata sul secondo palo. Ancora più clamorosa l’occasione del 92′, sempre più corner: prima Torregrosa salva sulla linea il tentativo di Okwnoknwo, poi Melegoni devia sul fondo la girata volante di Di Nardo. E sull’ulteriore corner, Capellini non impatta con la fronte per pochissimo a zero metri dalla rete Un vero e proprio assedio che, però, non premia il Pescara, che si deve accontentare di un punto insperato.

Mastica amaro l’Adriatico, che deve digerire il contrasto tra il brutto atteggiamento avuto dal Pescara per gran parte della gare e l’ottima reazione che ha fruttato un pareggio per molti versi immeritati. La forza d’animo, però, è lodevole.

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