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Liofilchem Roseto, presentato coach Alex Finelli: “Il nostro scudetto dev’essere la salvezza”

Il 58enne bolognese ha ricordato come i suoi primi minuti da capo allenatore furono contro i biancazzurri

Presentato stamattina il nuovo coach della Liofilchem Roseto, Alex Finelli., che guiderà il sodalizio biancazzurro nel prossimo campionato di A2.

Il neo condottiero rosetano ha confessato inizialmente di essere orgoglioso di approdare in una città che vive di pallacanestro, dove chiunque vi abita ha giocato a basket e di conseguenza si tratta di una piazza competente ed appassionata.

Finelli ha mostrato chiarezza su quelle che dovranno essere le linee guida da seguire lungo il percorso. Tre le parole chiave: ambizione, consapevolezza e umiltà.

“Lo scudetto per noi quest’anno dev’essere la salvezzachiarisce il coachla vittoria dell’Eurolega equivale per noi ad un play-in all’ultima giornata. Dobbiamo approcciarci con ambizione, costruire ogni giorno qualcosa con energia, entusiasmo, fame. Dobbiamo essere consapevoli di quello che ci attende: una piazza ambizione ed appassionata come Livorno quest’anno si è salvata a Gara 5 dei play-out ed ha accolto la salvezza come uno scudetto, basta guardare le immagini della festa: questa è la A2. Quindi partiamo per un percorso diverso, dove noi partiamo per ultimi nella costruzione della squadra. Infine ci vorrà umiltà, giocare simbolicamente con l’elmetto. Poi queste sono parole e senza i fatti contano ben poco”.

Finelli ha infine rivelato un aneddoto che lo lega a Roseto riguardante una delle sue prime esperienze da allenatore.

“Nella stagione 1998-99- ricorda Finelli – ero vice allenatore della Snai Montecatini in A2: vincemmo il campionato ed ero assistente di Stefano Pillastrini, che venne espulso per l’unica volta in stagione. Mi ritrovai così negli ultimi 3′ a guidare la squadra per la prima volta in serie A in un palazzetto di Roseto pieno. Ricordo che il mio pensiero fu ‘che bella sensazione fare il capo allenatore, voglio fare il capo allenatore”.

Argomento scottante toccato in conferenza stampa è stato quello riguardante Marco Verrigni, che da ieri sera non è più ufficialmente direttore sportivo e rimarrà in società con un altro ruolo: una decisione ritenuta impopolare dai tifosi biancazzurri ma che il presidente del Consorzio Le Quote (proprietaria della squadra) Fabio Brocco ha cercato di chiarire.

La direzione sportiva è un tavolo tecnico composto da più persone, lo è stato anche negli anni passatisostiene Brocconessuno in autonomia ha mai preso decisioni senza essere discusse con la società. La direzione non è un individuo ma un gruppo di persone e Marco è con noi: oggi puoi chiamarti con tanti nomi diversi ma siamo un gruppo di persone molto affiatate, non ci sono solisti o prime donne. Quando entriamo in una stanza i vari titoli rimangono all’esterno, ci mettiamo ad un tavolo e decidiamo tutti assieme. Probabilmente il comunicato di ieri è stato mal interpretato: Marco è nella nostra squadra, è stata una sua richiesta non avere più quel titolo ma essere parte integrante in un altro modo. Di fatto nessuno è uscito da questa squadra, il tavolo tecnico è sempre lo stesso”.

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