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Pescara

Una stazione di posta da 25 posti letto per i senzatetto vicino alla stazione di Pescara

Pescara. Pescara avrà una “stazione di posta”, finanziata dal PNRR con 25 posti letto in prossimità della stazione ferroviaria centrale della città.

Un’altra “stazione di posta” sarà situata nell’ex foresteria di Pianella e metterà a disposizione 8 posti letto. Per individuare gli Enti del Terzo settore (in forma singola o associata) che andranno a gestire le due “stazioni di posta”, il Comune di Pescara, che ha ottenuto il finanziamento necessario a realizzare l’intervento, ha pubblicato un avviso per acquisire le manifestazioni di interesse di tutti i soggetti che vogliono candidarsi (questo è il link: https://www.comune.pescara.it/node/12165).

A dare la notizia è il sindaco Carlo Masci, insieme all’assessore Adelchi Sulpizio. Masci mette in evidenza che “questo è un ulteriore tassello del più ampio mosaico che il Comune di Pescara sta portando avanti per il contrasto alla povertà e l’inclusione sociale, in linea con quelle che sono le previsioni del Piano nazionale di ripresa e resilienza”. L’avviso specifica la funzione delle “stazioni di posta” che “saranno strutture integrate con i servizi sociali territoriali dove le persone in condizioni di deprivazione materiale, di marginalità anche estrema e senza dimora, potranno ricevere assistenza, presa in carico e erogazione di beni e servizi primari tra i quali anche l’accoglienza notturna”.

Il servizio dovrebbe prendere il via a gennaio dell’anno prossimo nelle due strutture già individuate e, nel frattempo, l’intervento prevede sistemazioni provvisorie. Le attività previste sono diverse: si parte dal front office e si passa alla presa in carico con l’invio ai servizi sociali dei senza dimora che poi potranno usufruire anche dell’accoglienza notturna e di altri servizi come quelli per l’igiene personale, il deposito bagagli, la distribuzione di beni essenziali (come kit di abbigliamento, alimentari e per igiene) e il collegamento con la rete territoriale dei servizi.

“Un’assistenza globale, strutturata e calibrata sulle esigenze dei singoli che si poggia su una rete di professionisti e di realità specializzate che, quindi, va ben oltre il conforto occasionale offerto in strada”.

L’importo dell’affidamento è pari a 171.000 dalla stipula del contratto fino al 30 giugno 2026. E per lo svolgimento del servizio è necessario che l’Ets garantisca la presenza di un coordinatore, operatori sociali di accoglienza, operatori sociali notturni, assistente sociale e amministrativo/segretario. Per partecipare c’è tempo fino al 27 agosto (ore 13). Le manifestazioni di interesse non vincolano né impegnano il Comune, né comportano alcun diritto in ordine all’eventuale affidamento del servizio perché all’avviso pubblicato nei giorni scorsi seguirà la procedura di affidamento vera e propria con l’invito agli operatori economici.

Per il sindaco si tratta di “un ulteriore potenziamento dei servizi che il comune di Pescara mette a disposizione di chi vive nella povertà. Ci abbiamo creduto e il Pnrr ci dà la possibilità di occuparci in maniera sempre più capillare degli ultimi”.

“A Pescara”, gli fa eco l’assessore alle Politiche sociali Sulpizio, “esiste una rete fitta ed efficiente di soggetti che si occupano delle persone meno fortunate offrendo vari livelli di assistenza a partire da quella che viene assicurata direttamente in strada per passare al dormitorio e alla mensa, anche con fondi messi a disposizione dal Comune. Grazie al lavoro del settore Politiche sociali, che ha pubblicato l’avviso per le “stazioni di posta”, abbiamo realizzato e continuiamo a realizzare anche progetti di Housing First per dare una casa vera ai senza dimora – come quella di via Tavo, confiscata alla criminalità, già attiva a piano terra e in via di ampliamento con i lavori in corso al primo piano – e puntare a una sistemazione lavorativa, mirando all’inclusione sociale e andando, quindi, oltre l’assistenzialismo”.

Il Comune destina ogni anno ai cosiddetti servizi a bassa soglia (cioè l’assistenza di primo livello che comprende le unità di strada, il servizio docce e colazione, il piano freddo e la mensa Caritas) oltre 100 mila euro l’anno, con un numero di utenti superiore a 500. Si passa poi alla presa in carico, con l’housing first, per offrire una prospettiva abitativa e lavorativa ai senza dimora, e c’è il dormitorio.

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