Uccisa nell’attentato a Berlino: la Cassazione nega il risarcimento al fratello

Sulmona. Mancano le prove formali della convivenza con la sorella, rimasta uccisa nell’attentato ai mercatini di Natale di Berlino, nel 2016.
Per questo la Cassazione ha rigettato la richiesta di risarcimento presentata dal fratello di Fabrizia Di Lorenzo, la 31enne morta il 19 dicembre di nove anni fa mentre faceva i regali di Natale nella capitale tedesca, dove viveva già da tre anni.
A riportare la notizia è il quotidiano il Centro, che ricostruisce l’insolita vicenda giudiziaria.
Nel 2017 gli uffici prefettizi avevano escluso il fratello di Fabrizia, Gerardo, dall’indennizzo previsto per legge. Una decisione che venne poi ribaltata dal tribunale di Sulmona, che ammise il ragazzo tra i possibili beneficiari del risarcimento.
Una nuova svolta arrivò poi in corte d’Appello quando i giudici esclusero la convivenza a carico della sorella al momento del decesso. Per questo il ricorso in Cassazione che si è pronunciata nel merito e ha chiarito il principio di diritto.
Secondo i giudici della Suprema Corte, la convivenza deve essere provata attraverso documentazione adeguata. Per questo gli avvocati si sono già messi al lavoro per produrre testi e certificati che comprovano l’effettiva convivenza tra fratello e sorella.



