
Chieti. “E’ stato un colpo al cuore per tutti gli Italiani e per chi dalle prime ore del mattino del 14 ottobre ha appreso con grande dolore il triste epilogo della strage di Castel d’Azzano che ha visto perire nell’adempimento del proprio dovere tre valorosi Carabinieri e con un lungo elenco di ben 25 feriti in totale.
Quanto è accaduto fa riflettere su quanto possa essere insidioso quotidianamente il lavoro svolto dai Carabinieri e da tutte le Forze dell’Ordine ,persino in un apparente semplice servizio di sgombero di una casa occupata abusivamente puo’ trasformarsi in una trappola mortale.
Le parole del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Gen.C.A. Salvatore Luongo e la sua umana commozione hanno lasciato un segno indelebile ” Non abbiamo cosi’ tante perdite dalla strage del Pilastro e da Nassirya.Ci sono tre morti e circa 13 feriti,è qualcosa che pesa sull’organizzazione,ma noi siamo abituati a vedere sempre avanti e a svolgere il nostro servizio nello stesso modo” facendo riaffiorare ricordi nei numerosi lutti che hanno solcato la storia dell’Arma dei Carabinieri nei tempi più recenti e durante secoli trascorsi.
Il Direttivo con tutti i soci della Sezione di Chieti dell’Associazione Nazionale Carabinieri si unisce al cordoglio dell’Italia per le vittime del dovere Brig.Capo.Q.S. Valerio Daprà ,il Carabiniere scelto Davide Bernardello e il Luogotenente Marco Piffari e con un grande abbraccio si stringono ai loro famigliari ed a tutta la grande famiglia dei Carabinieri estendendo la loro vicinanza al Comando Regionale Carabinieri Abruzzo e Molise nella persona del Comandante Gen.Brig.Gianluca Feroce ed a tutti i suoi valorosi Carabinieri che quotidianamente vigilano e presidiano i nostri territori, anche più sperduti.
Un Carabiniere che perde la vita in servizio,muore due volte,una per sè e una per tutti noi che restiamo,non bisogna mai dimenticarlo”. Si legge così in una nota del presidente dell’Associazione Nazionale Carabinieri di Chieti Mario Colantonio.