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Chieti

San Vito Chietino, commemorazione dell’appuntato medaglia d’oro al valor militare Leandro Verì

San Vito Chietino. Sabato 13 dicembre 2025, alle ore 11.00, presso il cimitero comunale di San Vito Chietino (CH), si è tenuta la solenne cerimonia di commemorazione dell’App. M.O.V.M. Leandro VERI’, nato in contrada San Fino nel comune di San Vito Chietino il 10 novembre 1903.

Quarto di sei figli, il 31 ottobre 1923 dopo aver frequentato il corso di addestramento e formazione presso la Scuola Allievi Carabinieri di Roma, ottiene la nomina a “Carabiniere a piedi” ed assegnato alla Legione Carabinieri di Chieti prestando servizio presso le Stazioni Carabinieri di Gioia dei Marsi (AQ), Montazzoli (CH), Castiglione Messer Marino (CH) e Casalbordino (CH), fino al 17 dicembre 1926.

A decorrere dal 21 dicembre 1926 viene trasferito alla Tenenza di Treviso e l’anno successivo a quella di Padova, qui nel mese di maggio del 1928 viene assegnato alla Stazione Carabinieri di San Biagio di Callalta (PD) dove fu coinvolto in un’azione di polizia giudiziaria che gli valse la decorazione con la “Croce d’Argento” da parte del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri.

Trasferito per un breve periodo alla Legione Carabinieri di Roma, il 19 dicembre 1931 viene destinato alla Legione Carabinieri di Genova ed assegnato alla Stazione Carabinieri di Sassello (SV) e poi a quella di Nervi (GE).

Promosso al grado superiore di Appuntato nell’anno 1936, viene trasferito presso la Stazione Carabinieri di Alassio (SV).

Il 13 dicembre 1938, durante un servizio svolto nel Comune di Lagueglia (SV), coinvolto in un conflitto a fuoco ingaggiato con un pericoloso malfattore, rimase gravemente ferito morendo il 18 dicembre 1938 presso la Clinica “Robutti” di Alassio ove era ricoverato.
Per tale operazione, a riconoscimento del suo gesto eroico e di attaccamento al servizio con Regio Decreto del 18 agosto 1939 venne decorato della Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Memoria con la seguente motivazione:
« Di notte, in unione con il proprio comandante di stazione, durante le ricerche di uno sconosciuto, che, armato di fucile da guerra e di baionetta aveva minacciato nella vita una guardia giurata, venutosi a trovare isolato per esigenza del servizio stesso, avvistato il ricercato, non esitava ad inseguirlo e ad intimargli il fermo. Ferito gravemente in più parti del corpo da un colpo di mitraglia, rispondeva al fuoco e continuava nell’inseguimento del ribelle, raggiungendolo ed ingaggiando con lui violenta colluttazione, riuscendo anche a disarmarlo del fucile. A causa della perdita di forze, sfuggitogli il ribelle ne riprendeva l’inseguimento per lungo tratto e, malgrado l’incessante perdita di sangue, lo faceva segno di altri colpi della sua pistola, lo raggiungeva ed impegnava nuova violenta colluttazione, finché, esausto, cadeva con l’avversario che, ancora in grado di reagire, tentava colpirlo con la baionetta che aveva a portata di mano. Il sopraggiungere del superiore poneva fine alla lotta con l’uccisione del ribelle. Trasportato in luogo di cura, decedeva dopo cinque giorni di atroci sofferenze. Laigueglia (Savona), 13 dicembre 1938 ».

Con la cerimonia odierna si è voluto rendere omaggio all’App. Leandro VERÌ e a tutti i Caduti dell’Arma nell’adempimento del dovere che hanno incarnato le più alte virtù militari, il senso del dovere e l’assoluta dedizione al servizio, testimoniati sino all’estremo sacrificio, contribuendo ad elevare il prestigio dell’Arma dei Carabinieri.

Alla Cerimonia, sobria e particolarmente sentita, alla presenza dei pro-nipoti del decorato consegnatari della Medaglia d’Oro, hanno preso parte:
il Col. Cosimo Damiano DI CARO, Comandante Provinciale dei Carabinieri di Chieti;
militari della Compagnia di Ortona e della Stazione di San Vito Chietino;
il Reverendo Don Claudio RECCHIUTI, Cappellano Militare e Capo Servizio Assistenza Spirituale della Legione CC “Abruzzo e Molise”;
il Sindaco di San Vito Chietino, Emiliano BOZZELLI unitamente a una rappresentanza della Polizia Locale con il Gonfalone del Comune;
appartenenti alla società civile e religiosa del posto.

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