Rapino. Il Referendum 2025 ha riportato al centro dell’agenda pubblica temi cruciali per la vita dei cittadini: tutela dei lavoratori, regolazione dei contratti a termine, sicurezza negli appalti e cittadinanza per stranieri residenti. Nonostante il calo generalizzato della partecipazione in molte aree del Paese, Rapino si è distinto con un’affluenza del 40,77%.
Un risultato che va ben oltre il dato numerico. In un momento storico segnato da sfiducia e disaffezione verso la politica, la comunità rapinese ha lanciato un messaggio chiaro: la democrazia funziona solo se i cittadini partecipano. E quando sono chiamati a decidere su questioni concrete rispondono con consapevolezza.
Il confronto con gli altri comuni rende ancora più significativo il dato: Pennapiedimonte ha registrato un buon 34,57%, Fara San Martino il 31,73%, ma in altri centri limitrofi l’affluenza si è fermata sotto il 30%, con Casacanditella, addirittura al 19%.
Rapino ha scelto di esserci, di contare, di votare. In un’Italia che spesso fatica a credere nella politica, questo piccolo comune si è fatto portavoce di un valore fondamentale: la partecipazione che è il primo strumento della democrazia. In questo risultato si riconosce l’invito dell’amministrazione comunale rivolto alla cittadinanza a recarsi alle urne. Un invito accolto con consapevolezza dai cittadini, che hanno scelto di partecipare dimostrando coesione e fiducia nelle istituzioni locali.
Un esempio concreto e virtuoso di sintonia tra amministrazione e cittadinanza, che assume un significato ancora più profondo: si celebra oggi, il primo anniversario dell’attuale governo comunale, dopo una storica vittoria elettorale, con l’elezione di Mario Santovito a Sindaco. Rapino dimostra ancora una volta di essere una comunità unita, dove il sentire popolare si intreccia con la visione dell’amministrazione, guidata dalla convinzione comune che la partecipazione attiva sia il fondamento indispensabile della democrazia.
