Farmaci negati, Di Marco: “Scuse tardive ai pazienti, ora la Asl Chieti dica perché non ha agito”

L’Aquila. “Prendiamo atto delle scuse della Asl Lanciano Vasto Chieti per i ritardi nella fornitura dei farmaci oncologici, ma queste scuse arrivano quasi due mesi dopo il 5 agosto, quando ho sollevato il caso in Consiglio regionale facendo arrabbiare il presidente Marsilio che mi ha dato del bugiardo e dello sciacallo. La realtà parla da sola, non solo il caso esiste, ma purtroppo, nel frattempo, i malati oncologici hanno subito disagi che potevano essere evitabili. Ora chiediamo al DG Mauro Palmieri di spiegare perché per un mese e mezzo, nonostante le ripetute richieste arrivate a lui e alla struttura da parte del direttore della Farmacia ospedaliera non ha agito”, cosi il consigliere regionale Antonio Di Marco commentando l’incontro fra direzione aziendale e malati oncologici tenutosi ieri.
“Non sta a me stabilire se ci siano responsabilità, ma dalla prima segnalazione giuntami via mail in agosto si sono susseguiti tanti fatti, provati dalle scuse di oggi ai malati e dall’incomprensibile inerzia della Asl da giugno a quel Consiglio regionale – incalza Di Marco – . La Asl non ha provveduto al rifornimento a fronte di carenze note perché preventivamente annunciate e non ha fornito spiegazioni né alla struttura, né ai malati, ai quali è solo stato detto di tornare al prossimo turno di chemio. Tutto questo in Commissione Vigilanza è emerso sia dalle audizioni dei vertici aziendali, sia dalle documentazioni recepite da parte del direttore della farmacia ospedaliera, il quale già da giugno chiedeva indicazioni sul rifornimento, esortava a chiudere contratti, rimarcava il rischio, poi verificatosi, che i malati dovessero interrompere le terapie, fino alla sua rimozione avvenuta poco dopo l’esplosione del caso con la motivazione che non aveva superato il periodo di prova di un incarico che sarebbe dovuto essere quinquennale quando ha vinto il concorso. Infine, se la Regione e l’assessore Verì a mezzo stampa hanno dichiarato che il riassortimento sarebbe stato assicurato in pochi giorni, cosa che si è concretizzata solo l’8 agosto con la conclusione dei contratti a settembre, resta da chiedersi perché né la Asl né la Regione si siano mossi prima. Altro ragionevole dubbio è se il mancato rinnovo dei contratti relativi ai farmaci fosse legato, come sarebbe facile intuire, ai tagli lineari del 2% imposti dal governo regionale alle Aziende sanitarie, nel vano tentativo di riassestare le inefficienze pregresse. Fatte le scuse è ora arrivato il momento di chiarire il resto”.