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Chieti

Farmaci a Lanciano, botta e risposta tra il Pd ed il direttore della Asl Palmieri

Pescara. “La nostra sanità non può essere un modello quando costringe malati oncologici a interrompere terapie salvavita per carenze organizzative e di scorte. Quello che è accaduto, di nuovo, nella ASL di Chieti è inaccettabile. Altri pazienti che lottano contro la malattia sono stati rimandati a casa senza i farmaci necessari per proseguire i loro protocolli terapeutici; segnalazioni circostanziate e riconducibili a persone in cura mi sono state portate direttamente e verificatesi a Lanciano la scorsa settimana. Ho chiesto ufficialmente chiarimenti alla Direzione Generale della ASL e ho ricevuto una risposta del Direttore Generale, Mauro Palmieri, che smentisce i fatti, categoricamente. Tuttavia le testimonianze raccolte sul campo, comprese quelle della signora che ha denunciato per prima la vicenda, contraddicono la versione ufficiale e descrivono realtà ben diversa. È responsabilità della Regione verificare immediatamente questa discrepanza, per questo andremo avanti”, così il consigliere regionale Antonio Di Marco dopo la conferenza stampa tenuta stamane sul tema a Pescara con il capogruppo PD in Consiglio Silvio Paolucci e il presidente della Commissione Vigilanza Sandro Mariani e dopo anche lo spazio dedicato al caso dalla trasmissione de La 7 L’aria che tira di David Parenzo, che oggi fra gli argomenti riportava la nuova denuncia.

“Ieri in Consiglio ho richiamato il Governo regionale a una presa di responsabilità: non basta negare; è necessario accertare le cause, individuare le responsabilità e mettere in campo misure concrete perché simili episodi non si ripetano – sottolinea Di Marco – . Per questo la conferenza e per questo ringrazio La7 e la trasmissione L’Aria che tira per l’attenzione: hanno verificato che ciò che denunciavo è accaduto, dando voce ai pazienti e al tema della trasparenza che su questa vicenda è mancata, visto ciò che è emerso dalle audizioni registrate in Commissione vigilanza sul primo caso accaduto ad agosto. Il mio scopo non è far arrabbiare Marsilio, com’è successo quest’estate quando prima di verificare ciò che denunciavo, ha preferito darmi dello sciacallo, ma chiedo con forza che la Regione: disponga un’immediata verifica interna e ispettiva sulle forniture e sulle procedure di somministrazione presso i reparti chemioterapici della ASL di Chieti; renda pubbliche le risultanze e comunichi i provvedimenti adottati; attivi misure di emergenza per garantire, fin da subito, la disponibilità dei farmaci necessari e percorsi alternativi per i pazienti rimasti senza terapia (fornitura straordinaria, redistribuzione regionale, accordi con strutture limitrofe); chiarisca i contenuti della risposta ufficiale del Direttore Generale e, se necessario, proceda con azioni amministrative conseguenti. Mi muove il dovere nei confronti di chi lotta ogni giorno contro la malattia. Chi amministra la sanità regionale deve smettere di minimizzare, di negare e di nascondersi dietro comunicati e missive ufficiali che nascondono la realtà. Pretendiamo verità, responsabilità e rimedi immediati e magari anche scuse che dal presidente non sono mai arrivate a chi ha dovuto interrompere la terapia. Se qualcuno pensa di zittire i pazienti con smentite formali, sappia che andremo avanti con informazione, denuncia e istituzioni chiamate a rispondere”.

“Il compito del presidente della Regione è accertarsi se una denuncia di questo tipo, che va avanti da mesi, corrisponde o no al vero, non dare dello sciacallo ai colleghi – così il capogruppo PD in Consiglio regionale Silvio Paolucci – . Marsilio deve smettere con questi toni e occuparsi seriamente della situazione sanitaria di Chieti. Deve anche ammettere che i problemi della sanità derivano dai tagli imposti in nome della razionalizzazione: oltre 50 milioni di euro sottratti a farmaci e dispositivi medici. È questa la realtà che va affrontata, non negata. Dobbiamo fare il bene degli abruzzesi e non possiamo dire che è tutto a posto. Non si può risolvere tutto, ma dobbiamo sederci e provare a trovare soluzioni: se non lo facciamo, tanto vale lasciare tutto in mano ai tecnici. Deve tornare la politica vera e la responsabilità”.

“Registro che c’è un commento generalizzato, ripetuto dalla maggioranza, che continua a dire che il problema non esiste e fa passare le opposizioni come quelle che sanno solo urlare e non proporre – sottolinea il presidente della Commissione Vigilanza Sandro Mariani – . In ogni occasione di confronto abbiamo avanzato proposte concrete, ma la maggioranza le nega e ripete lo slogan ‘l’Abruzzo cresce, migliora’, mentre la verità è che ha aumentato tasse e disservizi. È vergognoso il comportamento di Marsilio, che accusa e insulta un collega di opposizione quando porta alla luce un problema gravissimo. Se la maggioranza pensa di andare avanti intimidendo colleghi e cittadini, ha trovato pane per i suoi denti”.

Torna sulla vicenda dei farmaci “mancanti” all’ospedale di Lanciano il Direttore generale della Asl Mauro Palmieri che così chiarisce: “Nessuno ha mentito sul caso sollevato, nessuno lo ha asserito rispetto alle parole della paziente sul post di Facebook preso in esame dal Consigliere Di Marco. E non ha mentito neppure la Asl, ci mancherebbe: trasparenza e chiarezza sono principi cardine e irrinunciabili per un’azienda pubblica. La ricostruzione esatta dei fatti è stata possibile solo nel momento in cui è stato reso noto il nome della paziente, ieri in Consiglio regionale. Dalla farmacia è stato comunicato quanto segue: “La paziente si e’ recata in farmacia il giorno 23/10 come da lei indicato. Abbiamo provveduto a reperire il farmaco presso la farmacia di Chieti che ci e’ stato inviato il giorno successivo, il 24 ottobre.

Se fosse stata ravvisata la necessita’ di massima urgenza, sarebbe stato attivato un trasporto immediato da Chieti il giorno stesso. Il giorno successivo il farmaco era gia’ disponibile in farmacia; tuttavia non abbiamo ritenuto necessario segnalare l’urgenza del ritiro poiche’ sapevamo che la paziente era coperta dalla terapia come da lei riferito in precedenza e che sarebbe ritornata a breve.

La signora e’ infatti ritornata il martedi e, al momento della consegna del farmaco le e’ stata chiesta ulteriormente conferma della copertura terapeutica, cosa che la stessa ha ribadito. L’urgenza della consegna del farmaco e’ stata invece rilevata per un’altra paziente che assume analogo trattamento e che e’ stata contattata immediatamente al’arrivo”. A questo caso ci si riferiva nella prima risposta a proposito della chiamata fatta alla paziente, perché in assenza di riferimenti anagrafici rispetto alla vicenda denunciata dal Consigliere non era stato possibile effettuare una ricostruzione precisa dei fatti.

Questa la verità, che non attribuisce menzogne a nessuno ma racconta in tutta evidenza che la nostra Asl non ha negato nulla né ha pregiudicato la continuità terapeutica per nessuno. E se capita che una specialità non è disponibile in un dato momento nella farmacia di un presidio e dev’essere prelevato in un’altra, non vuol dire che manca, che non è stato acquistato e che viene messa a rischio la salute delle persone. Anche perché la Farmacia è un servizio unico nel territorio aziendale, e trasferimenti da Chieti ad altre sedi sono abituali, e non configurano certo un danno. Non viene messa a rischio la cura mai, vale per tutti, a maggior ragione per i malati oncologici, come sanno in particolare quelli seguiti nelle nostre strutture con percorsi dedicati che li prendono in carico dalla diagnosi fino ai trattamenti successivi. Alla luce dell’impegno profuso ogni giorno dai nostri professionisti, farmacisti compresi, e dalla stessa Direzione aziendale per garantire cure adeguate e le migliori possibili ai nostri cittadini, fa davvero male sentire descritta la nostra Asl come inefficace e inefficiente, che va bacchettata e vigilata. Non ce n’è davvero bisogno, perché la tutela della salute pubblica è la finalità di ogni nostra azione. È il nostro lavoro e facciamo di tutto per onorarlo”.

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