Autismo, in provincia di Chieti si cambia
Triplicate le visite settimanali, ridotti i tempi di attesa

Chieti. Una riorganizzazione in tre mosse per rendere più efficienti i servizi per l’autismo. Ed è solo l’inizio. Impegno mantenuto quello del Direttore generale della Asl Lanciano Vasto Chieti Mauro Palmieri, che a pochi giorni dal suo insediamento aveva riunito intorno a un tavolo i professionisti delle varie unità operative coinvolte per chiedere di rivedere il percorso aziendale riferito ai disturbi dello spettro autistico, le cui criticità erano riferite ad aspetti precisi. E proprio su quelli le misure adottate sono andate a incidere. A partire dai tempi di attesa per la prima visita ordinaria: è stato inserito un maggior numero di appuntamenti prenotabili nelle agende Cup, passate da 8 a 24 a settimana, che in questa fase iniziale ha già prodotto un considerevole abbattimento dei tempi di attesa di 15 mesi. Il primo appuntamento disponibile non è più ad aprile 2027, come in passato, ma a 6 mesi, un tempo non brevissimo ma senza dubbio non inaccettabile come il precedente. Resta, però, attivo un canale di prenotazione parallelo per le urgenze, che consente l’accesso in overbooking in base a precisi criteri che danno priorità rispetto ad alcuni requisiti: età inferiore a 4 anni, disturbi del comportamento che implicano rischio per l’incolumità propria o degli altri, comportamenti patologici di tipo ossessivo nei confronti del cibo, abbandono scolastico e grave forma di ritiro sociale.
Il riassetto sollecitato da Palmieri va a toccare anche l’impianto organizzativo della Neuropsichiatria Infantile, diretta da Riccardo Alessandrelli, che si fa in tre: conquista nuovi spazi e conserva il ruolo Hub Atessa dove si concentrano obbligatoriamente le prime visite, a cui si aggiungono due Nuclei Territoriali per l’autismo (NTA), uno a Guardiagrele per l’Area Distrettuale 1, e l’altro a Vasto per l’Area Distrettuale 3. Per casi che necessitano di ricovero in ospedale, a Chieti sono riservati a questi pazienti 2 posti letto di degenza ordinaria presso la Clinica Psichiatrica e altri 2 presso la Clinica Pediatrica.
La valutazione iniziale, quindi, viene eseguita presso il Pta di Atessa a partire dalla visita con il neuropsichiatra, cui segue la somministrazione di test di diverso genere da parte dei componenti dell’équipe multiprofessionale dedicata all’autismo, psicologo, logopedista, tecnico della riabilitazione psichiatrica, assistente sociale e tecnico della psicomotricità. A conclusione di questa prima parte la valutazione diagnostica viene condivisa con la famiglia e lo stesso paziente, e contestualmente affidata la presa in carico ai Nuclei Territoriali con il compito di svolgere in collaborazione con l’Unità multidisciplinare la scelta del setting assistenziale più idoneo (ambulatoriale dedicato, residenziale, semiresidenziale, domiciliare), da incrociare con i percorsi educativi nella scuola, gli interventi con la famiglia e l’attività riabilitativa.
La parte successiva alla prima visita viene quindi affidata ai Nuclei Territoriali, con i percorsi di presa in carico e terapeutici, finalizzati a offrire a ciascuno interventi personalizzati, quali, per esempio, i gruppi psicoeducativi adolescenti, il parent training in età prescolare, i gruppi del disturbo del comportamento alimentare, i social skills training, trattamento di matrice comportamentale che attraverso il gruppo lavora sulle abilità sociali, ovvero sui comportamenti interpersonali regolati a livello sociale.
Non meno attenzione viene prestata al tema delle attese per l’ingresso nei centri di riabilitazione: la Asl sta valutando la possibilità di approdare a un centro unico di prenotazione per le prestazioni territoriali erogate dai privati, così che gli NTA possano tracciare tutti i diversi passaggi, dalla prima visita alla presa in carico presso le strutture, compresa la possibilità di proroga o modifica del setting.
“Questo è solo un primo passo verso una più efficiente gestione del percorso per l’autismo – tiene a precisare Palmieri – che tenga conto della complessità dei disturbi e sappia esprimere modelli di presa in carico efficaci e sostenibili in ambiente naturale. Mi auguro che questo impegno, che ho fatto mio dal primo giorno in Azienda, possa essere colto dalle famiglie, alle quali desideriamo dare risposte adeguate, con trattamenti personalizzati rispettosi delle caratteristiche e delle abilità individuali”.
La riorganizzazione è stata accolta con favore dal Comitato ristretto dei Sindaci Asl a cui è stata presentata in anteprima: “Secondo l’Osservatorio Nazionale Autismo la percentuale di bambini affetti da disturbi dello spettro autistico (ASD) è aumentata sensibilmente nell’ultimo decennio, una crescita che si sente in modo sensibile anche sul nostro territorio e specialmente nella nostra provincia – così il sindaco di Chieti Diego Ferrara, presidente del Comitato – . L’incremento della rete territoriale disposto dalla nuova dirigenza della Asl è senz’altro cosa buona, perché abbattere le liste di attesa crea opportunità per decine di casi che hanno bisogno di essere presi in carico. Confido in un ulteriore presidio su Chieti, perché bambini e bambine hanno diritto, insieme con le loro famiglie a un futuro migliore e di arrivare a una diagnosi precoce, per migliorare le terapie attitudinali e psicomotorie, per diminuire i tempi tra richiesta e erogazione delle prestazioni”.