Aree interne, all’incontro di ALI ad Atessa i dati: ‘Oltre 200 comuni coinvolti, partita chiave per l’Abruzzo’

Atessa. Sono 202 i Comuni abruzzesi, circa due terzi del totale, che ricadono nelle aree interne, in base alla classificazione della Strategia Nazionale. Si tratta di una porzione di territorio che soffre di spopolamento più del resto della regione: dalla dotazione di risorse per contrastarlo, e dal coordinamento e dall’efficacia delle misure, dipende quindi il destino di una parte molto rilevante dell’Abruzzo. E’ emerso dai dati elaborati dall’ufficio studi di ALI e presentati al convegno “Aree interne, un patrimonio da difendere. Un approccio integrato per tutelare i comuni più fragili e identitari dell’Abruzzo”, che si è svolto ad Atessa, al Val di Sangro Expò.
“Si discute dell’efficacia della legge sulla montagna, recentemente approvata in Parlamento”, dichiara il direttore di ALI Abruzzo Alessandro Paglia. “Dal nostro studio emerge che per la nostra regione è particolarmente importante, vista la quota di territorio coinvolta, che le misure siano tempestive, coordinate ed efficaci. Desta preoccupazione che la legge sulla montagna non introduca nuovi fondi rispetto a quanto già previsto della legge di bilancio del 2023, e che il testo preveda l’adozione di ben 15 decreti attuativi, con il rischio evidente di un rallentamento dell’applicazione concreta delle misure previste. A questo si aggiunge il mancato finanziamento della legge Realacci per i piccoli Comuni, strumento valido ma da anni privo di copertura economica”. Il presidente Angelo Radica sottolinea: “Abbiamo segnalato quanto sia importante che al momento di decidere quali siano i comuni beneficiari, criteri geografici e ragionieristici non escludano comuni e territori bisognosi. L’Abruzzo ne soffrirebbe in modo particolare. E’ fondamentale poi che ci siano risorse sufficienti in un quadro unitario, che abbia respiro strategico: si farebbero più danni che benefici a considerare esaustivo un provvedimento che non sia inserito in un percorso capace di capovolgere la concezione e la priorità delle politiche, un percorso che agisca in primo luogo sulla dotazione dei servizi: l’obiettivo deve essere assicurare un livello uniforme in tutto il territorio nazionale, a cominciare da scuola e sanità”.
Sulla base della Strategia Nazionale Aree Interne (SNAI) i comuni “in aree interne” sono 16 nella provincia di Teramo (il 34 per cento del totale), 30 nella provincia di Pescara (65,2 per cento), 70 nella provincia dell’Aquila (64,8 per cento) e 86 nella provincia di Chieti (82,7 per cento). Le proiezioni al 2045 indicano che al ritmo attuale in questi Comuni lo spopolamento sarà assai più consistente rispetto al resto dell’Abruzzo, il 12,2 per cento della popolazione a fronte di una media regionale attestata all’8,5 per cento.