ACCEDI AL CANALE WHATSAPP E RICEVI LE TOP NEWS DEL GIORNO:

ACCEDI AL CANALE
Abruzzo

Da Abruzzo regione verde d’Europa ad Abruzzo regione al verde? Chiudono le prime riserve

È di questa mattina l’annuncio della chiusura della riserva del Lago di Serranella, un’area naturale protetta di circa 302 ettari che presenta un’eccezionale ricchezza vegetale e faunistica, e costituisce nell’Italia centrale una delle aree più importanti per la sosta degli uccelli migratori.

 

La notizia segue l’allarme lanciato pochi giorni fa dal Presidente dell’Unione dei Comuni e delle comunità montane d’Abruzzo, Lorenzo Berardinetti, il quale, a fronte del taglio del 22% imposto dalla Regione ai fondi destinati a parchi e riserve naturali per il 2025 (300mila euro in meno rispetto al milione e 440mila euro previsto nel 2024), aveva paventato la possibilità di chiudere le aree protette considerata l’enorme difficoltà a garantirne la sopravvivenza. E i gestori delle riserve non sono a conoscenza dell’ulteriore taglio apportato dall’ultima legge regionale.

Parliamo di 25 riserve, aree di pregio come: Monte Genzana Alto Gizio, Abetina di Rosello, Borsacchio, Bosco di don Venanzo, Calanchi di Atri, Cascate del Verde, Castel Cerreto, Gole del Sagittario, Gole di San Venanzio, Grotta delle Farfalle, Grotte di Luppa, Grotte di Pietasecca, Lago di Penne, Lago di Serranella, Lago di San Domenico, Lecceta di Torino di Sangro, Marina di Vasto, Monte Salviano, Pineta D’Annunziana, Punta Aderci, Punta dell’Acquabella, Ripari di Giobbe, Sorgenti del Fiume Vera, Sorgenti del Pescara, Zompo lo Schioppo, presidi ambientali che già erano costretti ad operare con fondi limitati e personale ridotto all’osso – benché rappresentino una risorsa imprescindibile per la tutela della biodiversità, la ricerca scientifica e il turismo sostenibile – e ora si sono visti privati persino del minimo sindacale.

Nonostante i pesanti tagli operati alle riserve, la Regione continua a ignorare questi preziosi presidi di biodiversità anche nella programmazione europea. La misura specifica destinata alla tutela della biodiversità e al miglioramento degli ecosistemi naturali — con una dotazione finanziaria di oltre 8,5 milioni di euro — avrebbe potuto, infatti, rappresentare un’occasione concreta per rafforzare le connessioni ecologiche, migliorare la qualità degli habitat forestali, ridurre il rischio di incidenti con la fauna selvatica e investire in una gestione sostenibile nei contesti naturali più vulnerabili, invece, ancora una volta, si è scelta una strada miope e parziale: sono stati privilegiati i parchi, ignorando del tutto le riserve e le aree protette regionali, che pure rappresentano un sistema essenziale per la biodiversità e la tutela ambientale dei nostri territori.

A ciò si aggiunge una ulteriore quota di circa 2 milioni di euro che la giunta ha destinato ai Comuni per la gestione dei Siti Natura 2000, ma anche in questo caso con una distribuzione che esclude sistematicamente le riserve regionali. Tagliare i fondi e non compensare con nuove risorse europee significa indebolire un sistema naturale già in difficoltà.

La chiusura annunciata questa mattina, è una conseguenza inevitabile, perché non vi sono fondi a sufficienza neppure per pagare gli stipendi ai dipendenti che le gestiscono. E le prospettive sono financo peggiori, in quanto con l’ultima legge regionale approvata in Consiglio regionale per rimpinguare il capitolo relativo all’aeroporto (SAGA) sono state tolte alle Riserve un ulteriore fondo di 183.000,00 €.

Noi sosteniamo convintamente le richieste di Berardinetti, dei sindaci, dei gestori delle Riserve e delle associazione ambientaliste. Occorre ripristinare immediatamente il fondo nella sua interezza, rispettando gli impegni presi non più di quattro mesi fa, dalla maggioranza in conferenza dei capigruppo. La disastrosa gestione della sanità regionale non può ripercuotersi né sui cittadini né sulle risorse naturali della Regione, che andrebbero piuttosto valorizzate in ottica turistica e ambientale. Se la Giunta regionale e la maggioranza non ristabiliranno immediatamente i fondi destinati alle riserve e alle aree protette regionali, siamo pronti a mettere in campo un’azione di ostruzionismo, ad oltranza, dura e determinata, sia in Commissione che in Consiglio regionale. Porteremo questa battaglia fino in fondo, senza arretrare di un passo, perché è in gioco la tutela del nostro patrimonio naturale e il rispetto delle comunità che da anni lo difendono con impegno e responsabilità.

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio

Adblock rilevato

Hai Attivato un blocco delle nostre Adv. Cityrumors è un Giornale Gratuito. Se vuoi continuare a leggerlo e supportarlo, per favore non bloccare le nostre pubblicità. Grazie.