
Abruzzo. Vino come “veleno” da etichettare con avvertenze sanitarie, contro vino come “cultura, identità e motore economico” da difendere da “allarmismi” e “neoproibizionismo”.
Sul ruolo dell’alcol si consuma lo scontro tra lo psichiatra avezzanese Adelmo Di Salvatore e il mondo vitivinicolo abruzzese e nazionale.
Di Salvatore, esperto di alcologia e fondatore dell’Arcat Abruzzo, nel volume ‘Vino – Diverse etichette, le avvertenze negate’, scritto con lo psichiatra Enrico Baraldi e con Alessandro Sbarbada, sostiene che vino, birra e superalcolici sono “una droga, tossica e cancerogena”, e propone etichette con avvertimenti chiari sul modello dei pacchetti di sigarette.
Ricorda il ‘no’ unanime, nel 2023, della commissione Agricoltura della Camera all’introduzione in etichetta di frasi come “il vino fa male alla salute” o “non va consumato in gravidanza”, scelta definita “contraddittoria” rispetto al tasso zero imposto dal Codice della strada a under 21.
La tesi è netta: l’alcol etilico, presente in tutte le bevande alcoliche, è indicato come “veleno cellulare” associato a numerose patologie, con costi sanitari e sociali “di gran lunga superiori ai profitti di produttori e distributori”, mentre l’idea che basti “bere poco e di qualità” viene bollata come “scientificamente infondata”.
Di segno opposto la replica di Angelo Radica, presidente dell’Associazione nazionale Città del Vino, per il quale “il vino non è affatto dannoso per la salute: il danno e il pericolo insorgono con l’abuso”. Dura anche la presa di posizione di Coldiretti Abruzzo: il presidente regionale Pietropaolo Martinelli e il presidente di Coldiretti Chieti, Pier Carmine Tilli, parlano di tentativo di “demonizzare il prodotto più rappresentativo della nostra regione, frutto del lavoro di migliaia di viticoltori”.
Confondere vino e droga, osservano, significa “offendere chi genera valore, economia, tradizione e sviluppo del territorio”.
Il rischio, per Coldiretti, esiste “solo in relazione agli eccessi”.
Sulla stessa linea il vicepresidente della Regione Abruzzo e assessore all’Agricoltura, Emanuele Imprudente, che definisce il vino “parte viva della storia dei nostri territori e della nostra economia rurale”, elemento della dieta mediterranea e “prodotto identitario” dell’Abruzzo.



