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Pescara

Fosso Grande: “Disostruire il canale tombato tra Pescara e Spoltore

Pescara. Il tema della sicurezza idraulica di Fosso Grande al centro dell’audizione in Commissione Controllo e Garanzia del Comune di Pescara del Comitato COMES, che da anni richiama Comune e Provincia di Pescara alle proprie responsabilità tecniche e istituzionali sulla sicurezza lungo il corso d’acqua.

“Oggi in Commissione Controllo e Garanzia – dichiara il capogruppo del Movimento 5 Stelle, e Presidente della Commissione, Paolo Sola – abbiamo ascoltato la voce del comitato cittadino che da anni chiede alle istituzioni una gestione seria, coordinata e tempestiva di una situazione che si trascina ormai da anni e che ha già prodotto esondazioni, danni ingenti e rischi reali per residenti e attività che insistono su quella zona. Ciò che ci viene riconsegnato è un quadro sconfortante: lavori annunciati e poi bloccati, interventi finora ordinari e superficiali, zero coinvolgimento dei cittadini e una totale mancanza di visione complessiva”.

Una “gestione blanda”, quella contestata, che “mette a rischio centinaia di cittadini. Le esondazioni del 2013, 2017 e 2019 hanno provocato centinaia di migliaia di euro di danni a case, attività e infrastrutture: eventi che”, secondo Sola, “dovrebbero aver insegnato qualcosa, e che invece non hanno portato ad una riqualificazione seria di un fosso in cui il livello di manutenzione resta insufficiente, con criticità note da anni ma mai affrontate. Solo nel 2025 sono stati avviati – e poi a più riprese fermati – i lavori del primo lotto da 678mila euro, che interviene sulla manutenzione ordinaria di appena 500 metri del corso d’acqua, senza incidere sui veri punti critici”.

“Parallelamente – prosegue Sola – la Giunta Masci ha sbandierato un finanziamento da 5 milioni di euro che in realtà non è ancora nelle nostre disponibilità, e che servirebbe a realizzare un canale diversivo per suddividere la portata del fosso. Un’opera che, appunto, è ancora nella fase di progettazione preliminare, non ha certezza di finanziamento, e basata soprattutto su una scelta tecnica superata – quella di deviare e tombare ulteriormente il fosso – che richiederà espropri lunghi e costosi e rischia di essere tanto costosa quanto inefficace nel risolvere i problemi di deflusso delle acque. Non solo, quindi, quei cinque milioni sono un finanziamento a cui bisogna ancora accedere – spiega Sola – ma rischiano di essere spesi per un intervento invasivo, che richiederebbe ancora anni per l’effettivo avvio e tutt’altro che risolutivo, a dispetto di quanto suggerito invece dal Comitato COMES oltre 10 anni fa”.

Il riferimento è alle continue segnalazioni inviate dal Comitato che, con il supporto di pareri tecnici e del Genio Civile, ha da sempre suggerito di disostruire e mettere in sicurezza il tratto terminale tombato, e poi ampliare la sezione complessiva, prevedendo vasche di laminazione nella zona della motorizzazione civile, a ridosso del confine con il Comune di Spoltore.

“Quello che chiediamo – conclude Paolo Sola – è semplice e di buon senso: aprire finalmente un confronto serio con il Comitato e avviare un percorso condiviso per individuare la soluzione tecnicamente più valida ed economicamente più sostenibile. A oggi, i cittadini restano esposti a un pericolo costante, e questo non è più accettabile. La sicurezza idraulica non si garantisce con gli annunci, ma con scelte responsabili e interventi mirati che mirino alla rinaturalizzazione del fosso”.

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