
Pescara. “I commercianti, gli esercenti, gli artigiani del centro sono pronti a forme di protesta come lo sciopero contro l’improvvisa impennata del costo dei parcheggi deliberata dalla giunta comunale e la trasformazione di centinaia di parcheggi liberi in aree a pagamento”.
Lo affermano le associazioni di categoria Confesercenti, Confcommercio, Confartigianato e Cna a proposito della riorganizzazione dei parcheggi a Pescara, chiedendo alla giunta comunale di fermarsi.
I presidenti delle quattro sigle, Marina Dolci (Confesercenti), Riccardo Padovano (Confcommercio), Giancarlo Di Blasio (Confartigianato) e Linda D’Agostino (Cna), sottolineano che “in un momento di grave crisi per il commercio e la mobilità, a poche settimane dalle feste natalizie, ci aspettavamo una decisione di senso completamente opposto. Chiediamo alla giunta di fermarsi, di ragionare assieme a noi, perché l’economia della città in queste condizioni, nel periodo natalizio, non è in grado di reggere queste decisioni”, dicono. “I parcheggi sono sempre meno a causa di una altissima concentrazione di lavori pubblici, arrivare a Pescara è diventato una corsa a ostacoli, i T-Red terrorizzano gli automobilisti.
“Il periodo natalizio rappresenta il 30-40 per cento del bilancio annuale di tanti negozi: introdurre a dicembre, all’improvviso, queste novità negative – affermano – corrisponde ad allontanare i consumatori dalle vie del centro di Pescara. Ecco perché ribadiamo il nostro ‘no’ a questa delibera, la richiesta di una immediata sospensione della sua efficacia e l’apertura di un confronto che finora è categoricamente mancato anche su questo tema”.
Il sindaco Carlo Masci, però, risponde tentando di ” stimolare una riflessione relativa ai prezzi della sosta, che qui sono bassissimi, credo i più bassi d’Italia, e continueranno ad esserlo”. Parlando di “scelte che abbiamo meditato a lungo e che sono state al centro di molti incontri, prima di essere deliberate” e ribadendo che l’obiettivo è favorire la sostenibilità. Il sindaco vuole “fare chiarezza, per rispetto di tutti, liberando il dibattito pubblico da quella cappa di falsità sulle tariffe messe in giro e alimentate dalla solita opposizione inconcludente”.
Pescara, ricorda il primo cittadino, “è una città attraente e preziosa, dove molti vogliono venire, possibilmente con l’auto privata, per motivi diversi. Ma il numero delle auto in circolazione – osserva – è stratosferico, ancor di più se lo paragoniamo ai pochi posti disponibili, ed è impossibile pensare di far occupare gli spazi pubblici del centro città gratuitamente, spesso per intere giornate”.
“Le tariffe orarie degli spazi blu, pari a un euro la prima ora e due euro la seconda ora di sosta – spiega il sindaco – non le abbiamo toccate e con l’abbonamento si continueranno a pagare cifre notevolmente contenute. I residenti potranno parcheggiare su tutti gli spazi blu pagando un euro al giorno, compresa l’area di risulta, abbonandosi per 365 giorni l’anno. I non residenti che raggiungono tutti i giorni Pescara potranno parcheggiare con due euro al giorno in tutta la città, oppure con un euro e cinquanta al giorno solo nell’area di risulta, sempre scegliendo la formula dell’abbonamento”.
“Coloro che lasceranno occasionalmente la macchina per l’intera giornata nell’area di risulta pagheranno, è vero, più di adesso, quattro euro al giorno (invece dei 2,50 euro attuali), ma questo – dice – accadrà per due motivi chiarissimi: non vogliamo incentivare la sosta lunga, perché questa non favorisce il ricambio, indispensabile per accogliere tutti, e vogliamo fortemente promuovere il filobus il cui biglietto costa 1,50 euro per 90 minuti o 3 euro andata e ritorno oltre i 90 minuti. Tutto ruota attorno a questo: l’obiettivo deve essere la sostenibilità, anche nei trasporti, per cui è inconcepibile, ora che abbiamo la linea Verde, lasciare che le tariffe per la sosta lunga saltuaria siano più convenienti di un biglietto della filovia altrimenti nessuno sarà incentivato a lasciare in garage la macchina per usare il filobus. La filovia, poi, non rimarrà così, il nostro progetto è di estendere questo tipo di trasporto a sud e a ovest, con mezzi elettrici, e ci siamo già attivati a livello ministeriale per cogliere questo obiettivo”.
Masci ricorda poi che “in questi anni non abbiamo mai ritoccato le tariffe” e che “sono passati dieci anni dagli ultimi aumenti (voluti dalla sinistra) e in questo lasso di tempo, lo vediamo tutti, il mondo è cambiato totalmente, i prezzi sono esplosi, anche a carico del Comune, che fornisce gratuitamente o a prezzi ridotti tanti servizi ai cittadini. Con i prezzi aumentati per ogni cosa – conclude – lasciare immutate le tariffe dei parcheggi sarebbe stato impossibile”.
Anche l’Aci Pescara, per voce del presidente Giampiero Sartorelli, contesta il provvedimento dell’amministrazione comunale: “L’assioma parcheggi più cari, meno auto in strada è assolutamente sbagliato. Affermare che l’aumento delle tariffe indurrebbe molti a lasciare l’auto privata a casa è frutto di una semplicistica ed errata valutazione, non basata su un approfondito studio dei flussi e della mobilità del nostro territorio. L’aumento, semmai, porterebbe solo ed esclusivamente un abbandono della parte vitale della nostra città, già di per sé fortemente penalizzata dai numerosi ed a volte ingiustificati lavori in essere. La città è paralizzata, lunghissime code, ritardi nell’entrata al lavoro ed a scuola all’ordine del giorno. Abbandono che, evidentemente, si ripercuoterebbe sulle attività commerciali, almeno per quelle che con grande fatica lottano per non chiudere definitivamente”.



