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Pescara

Nuova Admission Room per il pronto soccorso di Pescara: “Reparto ridotto di un terzo”

Pescara. Disposta la creazione dell’Admission Room per snellire il Pronto Soccorso dell’ospedale di Pescara, che nelle ultime settimane patisce particolari problemi di affollamento, ma il vicepresidente della Regione, Antonio Blasioli, conserva “dubbi seri su ubicazione e organizzazione del personale”,  invitando la Regione e la Asl a “una riflessione sulle scelte adottate”.

“Non si possono ridurre le dimensioni del Pronto Soccorso”, afferma il consigliere regionale Pd: “Quello di Pescara è un Pronto Soccorso centrale per l’intera sanità abruzzese, come testimoniano il ruolo di Hub per la Rete Politrauma/Trauma maggiore e l’elisoccorso da poco funzionante. Tuttavia, continuano a persistere diverse criticità, divenute ormai strutturali, per cui sono sempre di più le persone che stazionano dentro i locali del Pronto Soccorso, o dentro la Admission Room, che attualmente conta 12 posti letto, ed è situata dove sorgeva il vecchio obitorio, in attesa di collocazione”.

Nel tentativo di risolvere le principali problematiche interne alla struttura – tempi lunghi per gli esami, gestione delle richieste, esecuzione delle consulenze e refertazione, malfunzionamenti delle strumentazioni, insufficienza del personale e difficoltà in uscita a causa della mancanza di posti letto – la Asl di Pescara si sta adeguando alle linee di indirizzo sulla gestione del sovraffollamento nel Pronto soccorso, dell’osservazione breve e del triage intraospedaliero, approvate dalla Regione Abruzzo con Delibera di Giunta Regionale il 30 luglio 2025, e proprio a tal fine è stata approvata dalla Asl la realizzazione di una nuova Admission Room.

“La scelta di creare un reparto come l’Admission Room di 19/20 posti letto costituisce una rivoluzione importante”, afferma Blasioli, “sottraendola dalle responsabilità del Pronto Soccorso per sgravare i medici del Pronto Soccorso dal seguire anche questi pazienti e consentire loro di occuparsi solo dell’emergenza-urgenza. I letti del nuovo reparto, infatti, saranno gestiti singolarmente dai reparti cui sono affidati i pazienti a seconda della patologia”.

Condividendo la scelta, Blasioli contesta “fermamente alcune modalità attuative: le Admission Room andrebbero situate esternamente ai locali del Pronto Soccorso, invece la Asl ha scelto di collocarla al suo interno, col risultato che una struttura realizzata da pochi anni – riconsegnata alla città l’11 luglio 2021 – rischia di essere ridotta di oltre 1/3 dello spazio”.

“I locali del Pronto Soccorso”, insiste, “in tal modo sarebbe soggetti a problemi di sicurezza a causa degli spazi troppi angusti. Basti pensare che, da quel che si legge sul portale Asl che mostra in tempo reale l’affluenza, gli spazi attuali possono ospitare fino a 100 pazienti contemporaneamente, numeri a cui vanno aggiunti i dipendenti. Senza dimenticare che, qualora fosse confermata questa scelta, nel Pronto Soccorso resterebbero il Triage, la Shock Room, la traumatologia e la radiologia, e pochissimo spazio per l’osservazione temporanea (quella inferiore cioè alle 8 ore). L’area che verrà sottratta al Pronto Soccorso è tra l’altro l’unica dotata di bocchettoni per l’ossigeno e per gli attacchi delle prese. Questo significa che mancheranno al Pronto Soccorso anche i mezzi per affrontare un’insufficienza respiratoria”.

Avanzati, poi, dubbi sui “rischi per la salute per i ricoverati in Admission Room: le persone ricoverate nell’Admission Room saranno sotto la responsabilità dei medici delle Unità mediche di destinazione. Disposizione che vale anche per i reparti dislocati ad esempio nell’ex Covid Hospital, come per esempio nefrologia, malattie infettive e pneumologia. Questo vuol dire che, qualora dovessero avere dei pazienti in carico nell’Admission Room, i medici di questi reparti dovranno uscire di notte per raggiungere i locali all’interno del Pronto Soccorso, piuttosto distanti. Parliamo inoltre di reparti che spesso di notte contano un unico medico in servizio. Se qualcuno di questi pazienti dovesse entrare in crisi sarebbero in grado di soccorrerli tempestivamente? E in caso di urgenze concomitanti tra reparto e Admission Room cosa accadrebbe?”.

Rimangono, infine, problemi chee riguardano il personale sanitario; “I medici di Pronto Soccorso, che stando alla delibera ammontano a 22, pur essendocene 20 attualmente, non saranno spostati: la responsabilità clinica dei pazienti dell’Admission Room afferirà come detto alle unità operative di ricovero. I medici dei reparti di destinazione assumono cioè formalmente la presa in carico dei pazienti ospitati temporaneamente nell’Admission Room assicurando loro le cure mediche necessarie fino al trasferimento in reparto. Ma i medici dei reparti sono già pochi e di notte sono in numero assolutamente insufficiente. Anche la Asl ne è al corrente, infatti, a fronte del maggiore carico lavorativo, ha previsto l’assunzione di altri tre medici. Un numero tuttavia decisamente inadeguato”.

Discorso diverso per infermieri e OSS:”Buona parte di essi verranno rimossi dal Pronto Soccorso per essere trasferiti al nuovo servizio. Rispetto agli attuali 72 gli infermieri diverranno così 45, mentre gli OSS scenderanno da 35 a 24. Nella maggior parte dei casi si tratta di persone che hanno partecipato ad avvisi specifici per l’emergenza urgenza o che comunque hanno scelto di lavorare in questo specifico settore critico. Vogliamo però comprendere meglio con quali criteri si sceglierà chi rimarrà e chi dovrà andare via, affinché sia garantita a tutti la turnazione”, precisa ancora Blasioli.

Nulla è specificato invece per quanto riguarda i pronto soccorso di Penne e Popoli. Anche loro, sulla base delle linee di indirizzo regionali, disporranno di un’Admission Room? Nella delibera troviamo solo un generico rinvio ai responsabili dei presidi di Penne e Popoli, entrambi però privi di Direzione Medica benché prevista, non è stata mai ricoperta. Siamo ancora in una fase preliminare. Non ci sono lavori in corso, né spese aggiuntive. I nostri dubbi li mettiamo oggi sul tavolo per aprire una riflessione. Sia la Regione Abruzzo, a cui esporremo il problema, che la Asl valutino queste incongruenze al fine di introdurre una riforma che vada realmente incontro all’utenza, ai pazienti e a chi lavora”, conclude Blasioli.

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