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Impianti Prati di Tivo e Prato Selva, rigettato ricorso di Finori

La decisione della Corte d’Appello

“Considerate le vicende degli ultimi due anni diciamo che siamo moderatamente ottimisti ma in attesa di una sentenza di merito e definitiva che attendiamo per i prossimi mesi (il 16 dicembre si avvia il giudizio di merito ndr). Quello sul quale non perderemo, invece, un minuto di tempo sarà quello di rientrare in possesso dopo sei anni, attraverso il ricorso ad un ufficiale giudiziario, di un bene pubblico del quale non conosciamo lo stato. Anni che hanno ostacolato progetti di rilancio e cambiamento” dichiarano i liquidatori della Gran Sasso teramano alla notizia che il Collegio giudicante della Corte d’Appello dell’Aquila ha dichiarato inammissibile il nuovo ricorso del gestore Marco Finori.

“Per quanto ci riguarda i nostri obiettivi sono chiari: tutela del bene, tutela dei creditori, rilancio della stazione sciistica attraverso una operazione che intende porre questo patrimonio nelle mani di seri imprenditori privati. Unico orizzonte possibile, quello che consente di restituire un ruolo strategico agli impianti e una prospettiva al Gran Sasso teramano. La compagine societaria pubblica, come già dichiarato in più di una occasione, farà la sua parte, noi la nostra ma tutte e due, oggi, andiamo nella stessa direzione”.

Un ringraziamento, i liquidatori lo rivolgono agli avvocati Pietro Referza e Divinangelo D’Alesio.

Nel merito, la Corte d’Appello dell’Aquila, riunita in un collegio giudicante presieduto da Nicoletta Orlandi ha rigettato il ricorso ritenendolo inammissibile: “…..per la concessione del sequestro non è sufficiente la mera prospettiva di una controversia sulla proprietà e il possesso…la sussistenza del fumus della pretesa del ricorrente deve essere esclusa alla luce delle argomentazioni svolte dal giudice di primo grado che non appaiono inficiate da errori” in un altro passaggio il Collegio sottolinea che: “l’appellante… non chiarisce se sarebbe disposta alla stipula del contratto e a quali condizioni…né l’appellante ha manifestato nel presente giudizio la volontà alla stipula della polizza fideiussoria richiestale dalla controparte”.

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