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Mosciano, l’Ugl denuncia tensioni all’Amadori per la partecipazione alle elezioni Rsu

Mosciano. L’avvio della procedura per l’indizione delle elezioni RSU presso lo stabilimento Allcoop – Amadori di Mosciano Sant’Angelo, promossa come di consueto da CGIL, CISL e UIL, ha fatto emergere un clima di forte tensione tra i lavoratori. La UGL Teramo, come previsto dalle norme e dalle prassi consolidate, ha presentato regolarmente la propria lista di candidati. Tuttavia, la semplice partecipazione al processo democratico sembra aver generato dinamiche inaccettabili.

 

Circa due anni fa un gruppo numeroso di dipendenti dell’azienda, insoddisfatti delle relazioni sindacali esistenti, ha scelto di iscriversi alla UGL chiedendo maggiore ascolto, rappresentanza e trasparenza. Nonostante le ripetute richieste di incontro formale da parte nostra, l’azienda non ha mai fornito riscontro.
Da allora – secondo le numerose segnalazioni ricevute dai lavoratori – diversi iscritti UGL sarebbero stati oggetto di pressioni, offese e presunte minacce, provenienti sia da rappresentanti aziendali sia da componenti RSU delle sigle tradizionali. In particolare, sarebbero stati prospettati ostacoli alla possibile stabilizzazione dei contratti qualora avessero continuato a sostenere la nostra organizzazione sindacale. Ricordiamo che all’interno dello stabilimento di Mosciano esistono lavoratori che, pur impiegati da oltre vent’anni, operano ancora con contratti stagionali: una vicenda che merita approfondimenti e che affronteremo presto pubblicamente.

La situazione è precipitata nell’ultima settimana, dopo la presentazione ufficiale della lista UGL. Lavoratori ci hanno riferito di episodi all’interno di alcuni reparti e telefonate private con pressioni esplicite a non votare la nostra lista se desiderano la trasformazione dei loro contratti a tempo indeterminato. Un quadro che, se confermato, sarebbe gravissimo e incompatibile con qualsiasi principio di libertà sindacale.

A questo punto sorge una domanda legittima: perché tanto timore nei confronti della nostra presenza?
Se il sistema è solido e trasparente, perché ostacolare la normale dialettica democratica consentita dalla legge? La UGL ha raccolto centinaia e centinaia di firme, un segnale evidente della volontà di cambiamento espressa da una parte importante dei lavoratori. È un dato che qualcuno dovrà accettare.

Ai nostri iscritti rivolgiamo un messaggio chiaro: non siete soli. Non arretreremo di fronte a pressioni o intimidazioni e tuteleremo ogni singolo lavoratore con gli strumenti che l’ordinamento prevede. Da parte dell’azienda auspichiamo un’assunzione di responsabilità urgente e non più rinviabile. In assenza di risposte adeguate, valuteremo ogni azione conseguente nelle sedi opportune.

Disponiamo inoltre di numerosi audio e registrazioni che, secondo quanto ci è stato riferito, documenterebbero le pressioni subite dai lavoratori: materiale che, qualora necessario, verrà consegnato alle autorità competenti.

 

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