Marco Di Marcello, il capo spedizione: “La mia anima è in mille pezzi”
L'amico fraterno rompe il silenzio dopo giorni di ricerche

Momenti di dolore per la famiglia di Marco Di Marcello, il 37enne biologo e alpinista di Castellalto, disperso sul Monte Yalung Ri dopo una valanga.
Rischio di nuove valanghe, neve sempre più compatta e stanchezza hanno costretto gli sherpa, guidati dal capo della spedizione decimata dall’incidente, Tenjing Phurba, lunedì scorso a rinunciare, dopo che lo avevano già fatto soccorritori privati nei giorni precedenti.
E proprio Phurba Tenjing Sherpa, sui suoi social, si lascia andare a parole commosse in ricordo di Marco e degli altri amici dispersi: “Il mio cuore è pesante, la mia mente è vuota, e la mia anima è in mille pezzi. Nel 2006, ho perso mio fratello Phurba Thundu in una valanga sul monte Pumori. Nel 2015 ho perso mio cognato in una valanga al Monte Everest Basecamp. E la scorsa settimana, ho perso altri tre fratelli in un’altra valanga sul Monte Yalung Ri. Una perdita irreparabile in una tragedia inimmaginabile”.
E ancora: “Ho scalato tutta la vita, questa è l’unica cosa che so. Noi alpinisti viviamo costantemente con la vita da una parte e la morte dall’altra. So che è pericoloso. So che tutti dobbiamo morire prima o poi. Lo so… Lo so! Ma come faccio ad accettare quanto sia fragile la vita, che i miei fratelli Marco, Paolo e Padam non siano più con me? Insieme, abbiamo costruito la via del cielo per Sagarmatha (via ferrata) nel passo Tashi Laptsa, un percorso pensato per rendere più sicuro il viaggio da Rolwaling a Sagarmatha. E ora… stanno dormendo tra le braccia di Madre Montagna. Sono senza parole”.
Disperso anche un altro italiano, Markus Kirchler, mentre recuperato il corpo di Paolo Cocco, di Fara San Martino, nella spedizione con loro.



